1910: l’emancipazione della dissonanza
Thomas Harrison
1910: l’emancipazione della dissonanza
1910: manca meno di un quinquennio allo scoppio della Prima Guerra Mondiale e l’apparizione nei cieli d’Europa della cometa di Halley sembra preannunciare la crisi di un’intera cultura. Arte, filosofia, musica e letteratura rivelano le ossessioni dell’uomo contemporaneo, di cui Harrison mostra la traumatica gestazione attraverso vicende esemplari di intellettuali e artisti come Kandinsky, Schiele, Kokoschka, Rilke, Schönberg e, su tutti, Carlo Michelstaedter, che proprio nel 1910 conclude La persuasione e la retorica e, nello stesso giorno, si toglie la vita. La percezione di una metafisica conflittuale e l’ossessione universale per la morte, la ricerca di un’espressione autentica dell’anima e il perseguimento di un’etica del sacrificio sono i temi che accomunano tutti i pensatori e gli artisti del 1910: una ricerca intellettuale brutalmente messa a tacere dalla guerra ma con cui ancor oggi ci troviamo a dover fare i conti.
Thomas Harrison
È professore ordinario all’Università della California di Los Angeles, dove dirige il dipartimento di Italianistica. Scrive di cultura e filosofia moderna, musica, comparatistica e storia intellettuale. Oltre a numerosi articoli, ha pubblicato The Favorite Malice: Ontology and Reference in Contemporary Italian Poetry, Nietzsche in Italy ed Essayism: Conrad, Musil and Pirandello.
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