Salomon (Berlino, 1917 – 10 ottobre 1943), giovane artista berlinese, è stata l’ultima studentessa ebrea dell’Accademia di Belle Arti. Alla fine del 1938, fugge dalla Germania per raggiungere i nonni materni vicino Nizza. Qui Charlotte viene a sapere che la famiglia materna è segnata da una lunga catena di suicidi, quello della madre e quello della zia di cui portava il nome.
Dal 1940 al 1942, dipinge più di mille tempere dai colori intensi e luminosi, realizzate esclusivamente con i tre colori primari e il bianco, in cui si avverte in particolare l’eco dell’Espressionismo tedesco. Nei testi trascrive la sua storia, percorsa da una forte vena poetica, a tratti anche da un’ironia sconfinante nel sarcasmo, e sostenuta da ampi riferimenti musicali. Da questo insieme Charlotte sceglierà 781 tempere che formeranno, insieme ai fogli manoscritti, il romanzo della sua vita: Vita? o Teatro? Un Singspiel. Alla fine del settembre 1943, Charlotte e il compagno vengono denunciati, arrestati e poi deportati ad Auschwitz. Incinta di cinque mesi, Charlotte viene probabilmente uccisa tre giorni dopo l’arrivo.
Charlotte Salomon
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