(Hirschberg, 1887 – Berlino, 1912)
Fu poeta capofila del primo espressionismo berlinese, di cui dettò stili e codici nell’ambito del Neuer Club e della prima vague del Cabaret Neopatetico – dove si riunivano, tra gli altri, Gottfried Benn, Else Lasker-Schüler, Kurt Hiller, Erich Unger e Karl Kraus. Morì in un incidente nel gennaio 1912, scivolando nella Havel ghiacciata mentre aiutava un amico in difficoltà. Aveva pubblicato Il giorno eterno per Rowohlt l’anno prima. Considerato già in vita l’epigono di Baudelaire in lingua tedesca, compose anche drammi (Atalanta) e novelle (Il ladro). La sua cifra di precursore di forme e simboli dell’espressionismo emerse appieno con la raccolta postuma Umbra Vitae.
Georg Heym
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