Il potere della vergogna
Ágnes Heller
Il potere della vergogna
Saggi sulla razionalità
Tutti noi siamo esposti al crescente potere della vergogna. Un potere che produce sofferenza, alienazione e una terribile solitudine. Non esiste una vera autorità capace di detenerlo: gli “altri” sono esecutori di un ruolo inconsapevolmente giudicante. Sull’amor di sé prevale l’amor proprio, l’amore della propria immagine. Heller analizza il sentimento della vergogna e ne scandaglia le diverse manifestazioni fenomeniche: la sua disanima è anche una critica impietosa nei confronti della società contemporanea, che ci condanna a essere schiavi dello sguardo altrui rendendoci estranei a noi stessi. I saggi raccolti in questo volume scandagliano anche alcuni dei temi essenziali del pensiero di Ágnes Heller, dalla teoria dei bisogni radicali alla rivoluzione della vita quotidiana.
Ágnes Heller
(Budapest, 1929) Filosofa ungherese, si salva dalla persecuzione degli ebrei e nel secondo dopoguerra diventa allieva e poi assistente di György Lukács. Esponente di rilievo della Scuola di Budapest, nel 1968 è costretta a lasciare l’Istituto di Sociologia dell’Accademia delle Scienze in seguito alle critiche mosse pubblicamente all’invasione sovietica della Cecoslovacchia. Nel 1978 accetta un incarico presso l’Università di Melbourne, per poi assumere una cattedra alla New School for Social Research di New York. Nota in Occidente come la teorica dei «bisogni radicali e della rivoluzione della vita quotidiana», è oggi considerata una delle più significative filosofe viventi. Castelvecchi sta pubblicando tutta la sua opera.
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