Marco Polo ha aperto la via dell’Oriente, è un esploratore di grande fama, l’emblema stesso del viaggiatore… eppure gli capita di raccogliere insulti e ortaggi mentre narra sulla pubblica piazza delle sue imprese leggendarie. Intrattenitore ambito nelle corti d’Europa grazie alla circolazione dei favolosi resoconti del Milione, ha girovagato come un novello aedo ripetendo all’infinito il racconto delle sue gesta e di ciò che ha visto: enormi ricchezze accumulate dai potenti, donne di bellezza comparabile solo a quella di Elena di Troia, popoli dai costumi sanguinari, pratiche magiche oscure e mistici indovini, guerrieri di valore ineguagliabile lanciati in epiche battaglie, miserabili traditori pronti a ordire macchinazioni, ma soprattutto luoghi fantastici in cui la natura ha dato sfogo ai propri capricci. Desideroso com’era di non deludere le aspettative dei signori che lo ospitavano e dei loro cortigiani, tutti smaniosi di novità ed esotismo, Marco Polo si è abbandonato a una sfrenatezza inventiva senza eguali, finendo per confondere verità e fantasia. E lo scottante segreto che custodisce da anni è reale o frutto anch’esso della sua fertile mente?
Un romanzo scritto in una lingua limpida e immaginifica che vi catapulterà in un’altra dimensione, dove non è più l’uomo che conta, ma l’eternità del suo mito, della sua storia.
GIANLUCA BARBERA
Lavora in ambito editoriale. Ha pubblicato, tra gli altri, Idee viventi. Il pensiero filosofico in Italia oggi (2017), i romanzi La truffa come una delle belle arti (2016, finalista al Premio Neri Pozza, al Premio Chianti e al Premio Città di Como) e, con Castelvecchi, Magellano (2018, Premio speciale come Miglior romanzo storico al Premio Città di Como, Premio Città di Fabriano, Premio Scrittori con Gusto, Premio Marincovich, finalista al Premio Costa Smeralda), tradotto in Portogallo e Brasile e da cui è stato tratto uno spettacolo teatrale con Cochi Ponzoni. Collabora con le pagine culturali de «il Giornale», con «Pangea» e «Letteratitudine».