Arte

L’elettronica è donna

Un volume collettivo per esplorare la galassia dei linguaggi elettronici sonori e visuali in ottica transfemminista, queer e postumana: “L’elettronica è donna” propone una ricostruzione corale e trasversale dell’importanza dei contributi femminili dimenticati dalla storiografia in quasi due secoli di sperimentazioni tecnologiche, artistiche e musicali. Un viaggio reale e virtuale che spazia dall’invenzione dei primi algoritmi alla pratica del djing, dalla live performance alla videoarte, dalle installazioni multimediali alla sonic art, dall’intelligenza artificiale alla musica techno, elettroacustica e sperimentale segnati dal fattore femminile e LGBTQI+. Tutti i contributi, fedeli allo spirito transdisciplinare e intersezionale, provengono da autrici che riflettono, praticano, studiano e operano al confine dei linguaggi elettronici contemporanei.

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Le autrici

CLAUDIA ATTIMONELLI
Claudia Attimonelli è sociosemiologa, insegna all’Università Aldo Moro di Bari ed è visiting professor all’Université Paul-Valéry di Montpellier e all’Università Uerj di Rio de Janeiro. É Responsabile del progetto MEM (Mediateca Emeroteca Musicale). Specialista di techno e afrofuturismo, declina i suoi interessi su corporeità, postumano, studi di genere e culture elettroniche. Autrice di numerosi libri tradotti in diverse lingue, tra cui: Techno. Ritmi afrofuturisti (2008-2018), Pornocultura (con V. Susca 2016); Estetica del malessere. Il nero, il punk, il teschio (2020); Un oscuro riflettere. Black Mirror e l’aurora digitale (con V. Susca 2020).

ANGELA BELLIA
Angela Bellia è Senior Researcher all’Istituto di Scienze del Patrimonio del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Il suo lavoro coinvolge i campi dell’archeomusicologia, dell’archaeology of sound, dell’archeologia della danza e del digital heritage. Grazie alla Marie Sk?odowska-Curie Individual Fellowship, ha condotto la ricerca presso l’Institute of Fine Arts della New York University, sulle performance musicali e coreutiche di un’antica città greca in Occidente. Principal Investigator del progetto europeo Stesichoros sull’archaeology of sound e auditory archaeology come nuovo approccio allo studio del patrimonio culturale immateriale. Per la sua attività scientifica ha ottenuto riconoscimenti, tra cui il premio ITWIIN 2016 per la sezione “Donna Eccezionalmente Creativa” nella cornice del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna. Attualmente è Chair dell’Archaeomusicology Interest Group dell’Archaeology Institute of America.

ELENA BISERNA
Elena Biserna è storica dell’arte e curatrice. È ricercatrice associata all’UMR PRISM (Aix-Marseille Université/CNRS) e al team TEAMeD (Université Paris 8). La sua ricerca interdisciplinare verte sull’ascolto e sulle pratiche artistiche contestuali e time-based nelle loro relazioni con le dinamiche urbane, i processi socioculturali e la sfera pubblica e politica. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, all’Aix-Marseille Université e all’École Supérieure d’Art d’Aix-en-Provence. Le sue conferenze recenti sono state: GMEA – Centre National de Création Musicale d’Albi-Tarn; ADC-Association pour la danse, Ginevra; MAR-Museo d’Arte, Ravenna; CND-Centre National de la Danse e INHA-Institute d’histoire de l’art, Parigi; MACRO Testaccio, Roma; Gaîté Lyrique, Palais de Tokyo e EHESS, Parigi. Come curatrice ha collaborato e presentato progetti per: Manifesta 13, Marsiglia; Locus Sonus, Aix-en-Provence; La Friche la Belle de Mai, Marseille; soundpocket, Hong Kong; Sant’Andrea degli Amplificatori, Bologna; Cona Zavod, Ljubljana; Xing, Bologna; Sound Threshold, Londra.

ANNA BOLENA
Antonella Pintus aka Anna Bolena vive e lavora a Berlino dal 2004. È laureata in psicologia e ha conseguito un master in Programmazione Neurolinguistica e Comunicazione Efficace. Da trent’anni è impegnata come dj, musicista, videomaker e organizzatrice di eventi di musica elettronica underground in Italia e all’estero. Trasferitasi a Roma nel 1989, inizia la sua carriera come dj nel 1995 e in parallelo organizza rave ed eventi di musica elettronica underground diventando la prima dj donna attiva nel circuito dei free-party capitolini. Come autrice sono stati pubblicati suoi articoli su alcune riviste e libri sulla controcultura giovanile come «Datacide», «Letteratura Psichedelica», Free-Party (Meltemi, 2000), RAVE IN ITALY (Agenzia X, 2019) e DETONAZIONE! (RaveUp, 2020). Creativa e propositiva, nel 1997 è tra i co-fondatori di Peti Nudi, fanzine che, come recita la sua biografia, «veicola informazioni su musica, stati alterati di coscienza e contesti sociali giovanili». Nel 1999 acquista il primo pc e, da autodidatta, si dedica alla composizione di musica con l’ausilio di vari programmi software. Nel contempo matura l’idea di creare un’etichetta discografica, Idroscalo Dischi, che lei stessa considera la prima a essere generata dal fenomeno dei free-party illegali. Legata a matrici industrial, IDM e allo sperimentalismo rumorista di stampo russoliano, la label conta la partecipazione di, tra gli altri, D’Arcangelo, Marco Passarani, Andrea Benedetti e Marco Micheli ma pure di presenze estere come Venetian Snares, Eiterherd e Saoulaterre, fino a spingersi oltre i confini della musica da ballo.

ROSSELLA CATANESE
Assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Udine per il progetto europeo “ViCTOR-E (Visual Culture of Trauma, Obliteration and Reconstruction in post-war II Europe)”, è anche docente presso NYU Florence. Ha insegnato all’Università di Roma La Sapienza ed è stata assegnista presso IMT School for Advanced Studies Lucca. È stata Visiting Scholar presso il Keene State College (New Hampshire, US) e ha collaborato con Kunsthistorisches Institut in Florenz (Max Planck Gesellschaft), Università di Milano-Bicocca e il PRIN “Circolazione Internazionale del Cinema Italiano”. Tra le sue pubblicazioni, la monografia Lacune binarie. Il restauro dei film e le tecnologie digitali (Bulzoni, 2013) e le curatele Futurist Cinema. Studies in Italian Avant-garde Film (Amsterdam University Press, 2018) e From Sensation to Synaesthesia in Film and New Media (Cambridge Scholars Publishing, 2019, con Francesca Scotto Lavina e Valentina Valente).

LAURA CESARO
Dottore di ricerca presso l’Università degli Studi di Padova, è assegnista presso l’Università degli Studi di Udine per il PRIN “Modi, memorie e culture della produzione cinematografica italiana (1949-1976)”. Le sue ricerche fanno riferimento all’impatto dei regimi scopici sollecitati dalle nuove tecnologie sulle estetiche, sulle pratiche quotidiane e sugli immaginari contemporanei. Tra le direttrici di elaborazione, le prospettive visuali connesse alle mappature del territorio, ivi comprese le applicazioni nella promozione di siti culturali, con particolare attenzione a settori sensibili quali ambienti immersivi nei campi del videomapping e della realtà aumentata. Su questi argomenti ha partecipato a convegni e scritto contributi apparsi su riviste scientifiche nazionali e internazionali.

CLAUDIA D’ALONZO
Ricercatrice e curatrice indipendente, è PhD in Audiovisual Studies e docente presso l’Accademia di Brera (Milano) e il Master di Fondazione Fotografia Modena. Attualmente è curatrice della sezione Media Art di Centrale Fies – Art Work Space. Si occupa di cinema e arti visive, culture digitali, tecnologia e corpo. Ha curato progetti per istituzioni pubbliche e centri culturali indipendenti: Cimatics (Bruxelles); Careof (Milano); Centrale Fies – art work space (Dro, IT); Digicult (WWW); FMV (Modena); ICA Milano (Milano, IT); Subtle Technologies Festival (Toronto, CA). Ha scritto per «Alfabeta2», «digimag», «doppiozero», «Exibart», «Luxflux», «Motherboard», «MCD – Musiques&Cultures Digitales». Suoi saggi sono presenti in pubblicazioni di Mimesis International e Amsterdam University Press.

DANIELE FALCHI AKA KETTY CRADY
Daniele Falchi è un giovane artista, critico e curatore dalla duplice identità; simulacro di Gianni Caro e Ketty Crady, filtra la sua vita attraverso la personificazione di questi generi fluidi. La sua ricerca si focalizza sul tema del sacro collegato alla lotta di classe, sulla camp culture e sulla cultura classica nell’ambito della media art e dell’audiovisivo. Si è laureato in Cinema presso RUFA – Rome University of Fine Arts, dove ha completato il percorso di studi con una laurea Magistrale in “Multimedia Arts and Design”. Dal 2019 collabora con Dancity Festival, organizzando talk, mostre e incontri sulla cultura contemporanea. Nel 2020 ha partecipato al Romaeuropa Festival con l’installazione THE POST-FUTURIST CAVE, nell’ambito della rassegna Digitalive. È ideatore e curatore di SIRENE, il primo podcast RUFA dedicato alla ricerca sonora e alle sue intersezioni e interferenze con i linguaggi artistici contemporanei.

SIMONA FARAONE AKA PHARAOH
Romana di nascita e fiorentina di adozione, è storicamente una delle prime donne ad aver intrapreso la professione di dj in Italia. Ricercatrice raffinata di sonorità all’avanguardia; dal 1987 a oggi esercita questa attività ponendo la musica al centro di tutto. Fondatrice e produttrice esecutiva del progetto New Interplanetary Melodies/Phonographic Editions From Tomorrow’s World. Produttrice esecutiva per l’etichetta Roots Underground Records. Con la sua lunga e rispettata militanza nella club culture italiana, ha visto nascere e ha partecipato in prima persona a tutti i movimenti: da quello house seminale e techno-rave, alle declinazioni progressive, alle espressioni della musica elettronica contemporanea in tutte le sue infinite varianti. Originale ed eclettica, è considerata tra le/i migliori dj del nostro Paese e attivista a supporto dei fenomeni underground e delle realtà indipendenti di valore. Proprio con questo spirito entra in partnership come Executive Producer in Roots Underground Records, etichetta fondata da Marco Celeri, contribuendo ad avviarne il catalogo in vinile. Il suo personale progetto di edizione fonografiche, New Interplanetary Melodies, nasce dall’esigenza di creare una dimensione parallela nel mondo delle sonorità moderne, un’impronta sperimentale, libera, trasversale e contaminata, affidata a produttori musicali non convenzionali dalle differenti sensibilità.

NINA FERRANTE
Nina Ferrante è studiosa e attivista terrona transfemminista queer. Dottore di ricerca in Studi culturali e postcoloniali del mondo anglofono, è membro del comitato scientifico del Centro di studi postcoloniali e di genere collaborando con l’Unità di ricerca e il Blog Technoculture Research Unit e con il gruppo Feminist Futures. Attualmente è assegnista di ricerca allo IUAV e sta costruendo una ‘compostiera’ politica/poietica/poetica per parlare di Ecologie Politiche in una prospettiva femminista. Appassionata di cultura pop, ha concentrato gran parte del suo lavoro nella critica femminista e queer della neo-televisione e dei nuovi media; i suoi interessi spaziano dalla sci-fi femminista al post-porno, passando per il drag e gli album di famiglia, confluendo nella critica alla nuova normatività “frocia” e all’omonazionalismo. Ha recentemente pubblicato la sua monografia Pelle queer, maschere straight. Il regime di visibilità oltre la televisione (2019).

MARIA EGIZIA FIASCHETTI
Maria Egizia Fiaschetti, storica dell’arte e giornalista al «Corriere della Sera», si occupa da oltre vent’anni di musica e di linguaggi contemporanei. Dottore di ricerca in Storia dell’Arte contemporanea, si è specializzata nel Light and Space movement alla University of California San Diego. Vicina al movimento hip hop ribattezzato Rome Zoo, che nella Capitale ha raggiunto il suo picco creativo negli anni Novanta, si interessa di culture urbane dai graffiti, alla street art e al rap. Per le pagine romane del quotidiano di via Solferino cura la rubrica settimanale SottoTraccia, dedicata al djing, alla scena del clubbing e al circuito underground. È tra le fondatrici del progetto #Telasuoniamo, laboratorio che promuove l’empowerment femminile e la solidarietà tra donne attraverso il djing, assieme a Georgia Lee e Miz Kiara. Scrive di musica elettronica e nuove sperimentazioni sonore sulla Lettura.

DANIELA GENTILE
Art lover fin da bambina, nel tempo la sua curiosità la porta ad avvicinarsi agli studi e alle sperimentazioni artistiche più recenti nell’ambito delle Media Art, con particolare interesse per la Sound Art. A Budapest completa la sua formazione accademica nel 2020 presso lo Spatial Sound Institute (SSI) dove implementa lo studio e le pratiche dell’Ecologia dell’Ascolto e sviluppa il progetto L’Ascolto come forma eco-politica di resistenza con il sistema 4DSOUND. Da qui ha inizio la sua ricerca sull’Attivismo sonoro e sullo studio delle forme d’onda come armi e mezzo politico per la manipolazione della popolazione. Insieme a Paul Oomen (fondatore di 4DSOUND e dell’SSI) avvia una metodologia pedagogica dell’ascolto nei bambini. Attualmente è assistente alla ricerca presso il The Works Research Institute di Budapest, sulla spazializzazione del suono e i suoi effetti sul benessere psico-fisico. Fa parte di Quadro Quantico, collettivo transdisciplinare di giovani artisti nato nel 2017 a Roma per il quale realizza installazioni interattive multimediali e performance audiovisive.

IBRIDO PERFETTO
Mariaceleste De Rosa aka IbridoPerfetto, classe 1989, a diciotto anni inizia il percorso da dj spaziando tra vari generi. Nel 2017 si diploma in Musica Elettronica al Conservatorio di Avellino, nel 2019 consegue un Master in Composizione e Tecnologie del Suono indetto dal Conservatorio e dall’Università di Parma e, nella stessa città, nel 2021 si diploma al II Livello in Musica Elettronica. Sia che usi Max/msp o Ableton Live, il suo live electronics mette sullo stesso piano suono e rumore, voci e trattamento di oggetti vari in tempo reale, il tutto al fine di creare un flusso sonoro uniforme e mai obbligato in indicazioni metriche rigide e precostituite.

MADALBA
Madalba dimostra uno spiccato interesse nei confronti della musica sin da bambina, i suoi interessi musicali si sono spostati dalla musica house e dance negli anni Novanta, poi al rock e al punk per arrivare infine alla techno e alla club-culture. A ventuno anni si avvicina alla console, prima in digitale poi in vinile di cui diventa presto una purista. Nel 2011, ultimati gli studi di medicina, si trasferisce a Berlino dove entra in contatto con la cultura queer. Nello stesso anno trascorre un mese a Detroit entrando nella crew della Detroit Techno Militia. Queste esperienze contribuiscono a costruirsi una forte reputazione come dj techno underground: diviene resident al party Homopatik e di numerose realtà queer della città, come Cocktail d’Amore, Herrensauna, Whole Festival. La sua professione di chirurgo traumatologico non le impedisce di diventare resident al Tresor nel 2018, e, contrariamente a ogni cliché, consapevole del suo ruolo di donna, è motivata a decostruire le dinamiche maschiliste insite nell’industria musicale. Attualmente è techno resident e co-organizzatrice del party Buttons all’About Blank e porta avanti la sua label Future Déjà Vu. Considera la techno più un fenomeno politico e sociale che non una dimensione semplicemente lavorativa o edonistica.

JOHANN MERRICH
Organizzatrice di suoni e ricercatrice indipendente, dal 2009 Johann Merrich si dedica alla scrittura di una storia della musica elettronica più equa e paritaria. Nel 2010 ha co-finanziato electronicgirls.org, una netlabel dedicata alla musica elettronica e sperimentale. Con Andrigo&Aliprandi ha creato l’associazione culturale Live Arts Cultures (2014 – Forte Marghera, Venezia), per residenze artistiche, workshop e un festival internazionale dedicato ai nuovi suoni e alla danza – Electro Camp Festival – di cui ha curato i progetti musicali dal 2013 al 2017. Autrice del libro Le Pioniere della Musica Elettronica (Auditorium Edizioni, Milano 2012), nel 2019 pubblica Breve Storia della Musica Elettronica e delle Sue Protagoniste (Arcana Edizioni, Roma), di cui una parte è stata accolta nel Redbull Music Academy Daily. Si occupa di divulgazione musicale e sviluppo dei pubblici attraverso narrazioni multiculturali accolte – dal 2020 – nella rubrica mensile “Brevi Storie di Musica Elettronica” [musicaelettronica.it/Tempo Reale] e nella sua mail settimanale “Brevi Storie”.

CHIARA PASSA
Chiara Passa (Roma 1973) è un’artista visiva che lavora e ricerca nell’ambito della Media Art dal 1997. Indaga lo spazio in tutte le sue estensioni e forme realizzando animazioni, opere Web, installazioni interattive, progetti di realtà aumentata e virtuale pensati strumenti creativi e punti di osservazione da dove analizzare lo spazio oltre la dimensione fisica. I suoi lavori sono presenti in ambito internazionale in festival, conferenze e istituzioni; tra queste: Virtual Natives – Sculpture, Roehrs & Boetsch gallery, Zurich (2019); Oslo Night show, HEK Museum Basel (2018); InSonic, immersive art show, ZKM Karlsruhe (2017); From live architecture: Dimensioning, Furtherfield Gallery, London (2016); Off Biennale Cairo (2015-2016); ISEA Disruption, Vancouver Art Gallery (2015); Morphos, Vortex Dome, Los Angeles (2014); Media Art Histories IV – RENEW Conference, Riga (2013). FILE, São Paulo (2011); Electrofringe – festival of new media art, Newcastle, Australia (2008); Bizi Art Center, Shanghai (2005); MACRO – Museo di Arte Contemporanea, Roma (2004); 48a Biennale di Venezia (con Oreste group), Venezia (1999) e Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia (1999).

FEDERICA PATTI
Federica Patti è storica dell’arte, docente e curatrice indipendente, la cui ricerca si concentra sulle arti multimediali digitali, su progetti interattivi e partecipativi, sulle live media performance e sulla valorizzazione di giovani artisti emergenti, con una propensione all’apertura e alla contaminazione verso pubblici e spazi non convenzionali. Vincitrice della nona edizione dell’Italian Council nel 2020, attualmente collabora con diverse realtà (fra tutte: MAMbo – Museo d’Arte Moderna Bologna, CUBO – Centro Unipol Bologna e Romaeuropa Festival) nell’ideazione e realizzazione di mostre e attività educative legate ai temi di arte, scienza, nuove tecnologie; è membro del collettivo LaRete Art Projects e di IKT – International Association of Curators of Contemporary Art. Scrive per le riviste «Artribune» e creativeapplication.net.

ANNA RAIMONDO
Il lavoro di Anna & Raimondo è un viaggio nella diversità sociale per creare delle possibili aree di interazioni, attraverso un prisma di genere. A&R ricorrono all’unicità di ogni voce e all’ascolto per creare piattaforme di collaborazione, negoziazione di senso, azione comune, facendo dell’arte un luogo d’incontro. Il materiale, che spesso deriva da una pratica contestuale e partecipativa, si formalizza in performance, fotografie, video, installazioni sonore . Dopo aver completato il Master in “Sound Arts” alla London College of Communication (UAL, Londra), A&R finalizzano un Dottorato basato sulla pratica artistica tra l’ARBA (Académie Royale des Beaux Arts) e l’Università ULB à Bruxelles sulla relazione tra pratiche femministe d’ascolto e geografia urbana. Tra le mostre ricordiamo: Io dico Io, Galleria Nazionale (2021, Roma); Brx Universelle II: Multipli.city, (2021, Bruxelles); Manifesta 13 (2020, Marseille); Fronte Nazionale Naso Partenopeo, Albumarte (2020, Roma); Nada que declarar, Centro Cultural Matienzo (2019, Buenos Aires); New bounderies of the Wellness of Vagynal Ecosystem, Museo TEA (2018, Santa Cruz de Tenerife); Invisible; Loading…Casa, Dubai Design Week, 2017; Mi porti al mare?, MAAC (Bruxelles, 2016). I lavori radiofonici, diffusi a livello internazionale, hanno vinto premi, tra cui Ars Acustica 2016 per Me, my English and all the languages of my life. In curatela, hanno lavorato a progetti d’arte sonora e radiofonica in spazi quali Documenta 14 – Radio Program, SAVVY Galery di Berlino (DE), Friday Late, V&A Museum a Londra (UK).

SHEILA RIBEIRO
La brasiliano-canadese Sheila Ribeiro è un’artista transdisciplinare che lavora in tutto il mondo attraverso le arti digitali e del corpo, la moda e il design. È conosciuta per il suo lavoro frammentato e fantasioso, che tratta le dinamiche del potere contemporaneo, i codici della migrazione, la cognizione digitale e l’estetica della moda pop, così come per il suo modo polivalente di lavorare superando i confini disciplinari attraverso installazioni, performance, film, servizi di moda e webart. Come docente, si occupa di transcultura frequentando concetti come “Transzeitgeist” (2021) e “Body-app” (KATZ & RIBEIRO, 2013). Fa parte della concept company CHAMANDO ELA, è stata attrice del primo film di Sophie Deraspe ed è consulente in Cultura, Comunicazione e Connettività presso il Ministero della Salute libanese. Professore di ruolo presso l’Istituto di Lettere, Arti e Scienze dell’Università Federale di Bahia e Visiting Professor presso la Scuola di Arti e Comunicazione/Università di San Paolo in Brasile. IMAGINING BIG TIME è il nome del suo laboratorio.

ELENA GIULIA ROSSI
Elena Giulia Rossi è nata e vive a Roma. Dopo essersi laureata all’Università La Sapienza di Roma e aver conseguito un Master in “Arts Administration” presso The School of the Art Institute of Chicago (2002), ha proseguito la sua ricerca in ambiti trasversali e transdisciplinari, al crocevia tra biologia, tecnologia e scienza. In questi percorsi, si sono intrecciate le sue esperienze lavorative, tra pratica e teoria, con musei, gallerie, riviste e quotidiani, con la piattaforma online Arshake e con l’attività didattica presso l’Accademia di Belle Arti di Roma dove insegna, come docente esterno, Net Art e Teoria delle Arti multimediali. È autrice di Archeonet. Viaggio nella storia della net/web art e suo ingresso nei musei tradizionali (Lalli Editore, 2003) e di Mind the Gap. La vita tra bioarte, arte ecologica e post internet (postmedia, 2020).

VALENTINA TANNI
Valentina Tanni è storica dell’arte, curatrice e docente; la sua ricerca è incentrata sul rapporto tra arte e tecnologia, con particolare attenzione alle culture del Web. Insegna Digital Art al Politecnico di Milano e Culture Digitali alla NABA – Nuova Accademia di Belle Arti a Milano e a Roma. Collabora dal 2011 con la redazione di «Artribune». Ha pubblicato Random. Navigando contro mano, alla scoperta dell’arte in rete (Link editions, 2011) e Memestetica. Il settembre eterno dell’arte (Nero, 2020). Dal novembre 2020 è membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Quadriennale di Roma.

CATERINA TOMEO
Caterina Tomeo è storica dell’arte e affianca all’attività di ricerca una pratica critica e curatoriale. Si occupa di Arte Contemporanea con particolare interesse per l’interdisciplinarietà e le ricerche nell’ambito della New Media Art e delle Sonic Arts. È coordinatrice del MAD in “Multimedia Arts and Design” presso RUFA – Rome University of Fine Arts, dove è anche Rappresentante del Consiglio Accademico e docente. È professor nel Master di “Sonic Arts” presso la Facoltà di Ingegneria elettronica dell’Università degli studi “Tor Vergata” di Roma; nel Master di “Economia e Management dell’Arte e della Cultura” della Business School Sole 24 Ore di Roma; nel Master di “Management dell’Arte e dei Beni Culturali” di Giunti Academy – School of Management di Firenze. È stata co-director di Spring Attitude festival fino al 2018; attualmente collabora con festival internazionali dedicati alla musica elettronica e alla cultura contemporanea. Ha co-fondato il Sound Studies Forum, la prima rete di ricerca sui sound studies in Italia, in collaborazione con la Università di Urbino. È art director e curator del Sound Box al Mattatoio di Roma. Tra le pubblicazioni e i saggi più recenti si annoverano:Sound Art. Ascoltare è come vedere (Castelvecchi, 2017); Sonic Arts. Tra esperienza percettiva e ascolto attivo (Castelvecchi, 2019); Dance Dance Dance. L’Interzone tra il sound dei Joy Division e la Rave Era, in Our vision touched the sky, Rogas Edizioni, 2021, a cura di A. Amendola e L. Barone.

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