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11/01 ore 16:30 “Il giardino di Alì” Giuseppe Conti Calabrese, Biblioteca Baggio, Milano

Avevo l’idea di raccontare la storia di uno jihadista che diventa sufi e architetto di giardini. Allora andai in Siria a parlarne con padre Paolo Dall’Oglio, abate del monastero di Deir Mar Musa, che amava l’islam e il dialogo con i musulmani. L’idea gli piacque e accettò di fare da consulente per il mio romanzo. Diventammo amici. Quando scoppiò la guerra civile siriana denunciò al mondo i crimini del regime di Assad. Venne rapito e inghiottito dall’orrore di quel conflitto. Sperai a lungo di riabbracciarlo. Poi cominciai a scrivere Il giardino di Ali.

“Concordarono di aver edificato luoghi spirituali speculari:
il sufi in terra cristiana a costruire un jannah,
il monaco in terra musulmana a restaurare un monastero.
Era destino che diventassero amici e fratelli.”

Giuseppe Conti Calabrese

Da anni impegnato a studiare il significato e le conseguenze dell’eclissi del sacro nella società contemporanea, ha pubblicato Pasolini e il sacro (Jaca Book, 1994) e il romanzo Nel Tuo vuoto (Moretti&Vitali, 2003).


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