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(Nižnij Novgorod, 1868 – Mosca, 1936) Durante la sua giovinezza travagliata fece i più svariati mestieri, imparando a scrivere dal cuoco di un battello. A trent’anni, con Schizzi e racconti, divenne famoso. Fu perseguitato politico dello zarismo per le amicizie con intellettuali rivoluzionari e gli scritti a sfondo sociale, confinato in Crimea e infine costretto all’esilio volontario. Dal 1903 al 1913 risiedette in Italia, a Capri, dove scrisse La madre (1906). Grazie a un’amnistia poté tornare in Russia, ma si esiliò nuovamente nel 1921, rimanendo a Sorrento fino al 1928, dove scrisse alcune delle sue opere più celebri. Fu poi invitato da Stalin a rientrare in patria. Nel 1934, a Mosca, al Congresso degli Scrittori e degli Artisti Sovietici, diede la prima formulazione ufficiale al movimento del realismo socialista. Gorkij fu anche un attivo organizzatore culturale in patria e all’estero, amico intimo di scrittori come Lev Tolstoj e Anton Cechov.

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