Gioacchino Rossini
Riccardo Bacchelli
Gioacchino Rossini
Figlio di una discreta cantante e di un mediocre suonatore di corno, l’infanzia di Rossini fu segnata da un talento precocissimo. A quattordici anni compose la sua prima opera (Demetrio e Polibio), e a trentasette – dopo il Guglielmo Tell – smise di comporre per il teatro lirico, ritirandosi a vita privata. Pigro, umorale, ipocondriaco, collerico ma anche gioviale, facile ad attacchi di ridarella, innamorato del buon cibo e delle belle donne, a quarant’anni era già vecchio e acciaccato: «Patisco assai, mi creda, patisco assai», diceva al suo medico, e a chi gli chiedeva di scrivere nuove opere rispondeva: «La musica vuol freschezza d’idee: io non ho che languore e idrofobia». Questa biografia, apparsa nel 1941 e ancora oggi tra le più esaustive sul genio rossiniano, ne ripercorre la vita e le opere.
Riccardo Bacchelli
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