Leggere la città
Paul Ricoeur
Leggere la città
Ricoeur istituisce un denso parallelismo tra racconto, architettura e urbanistica, e trova nell’analisi della città contemporanea un ampio campo di riflessione fondato sulla dimensione narrativa dell’architettura e su quella temporale dello spazio architettonico. L’atto dello scrivere e quello del costruire tendono a ordinare ciò che nella vita si presenta come confuso, dandogli intelligibilità e significato. Entrambi devono anche rispondere a una necessità di protezione che comporta un’ineludibile responsabilità nei confronti della fragilità dell’umano. Come scrive Heidegger, infatti, l’uomo non abita perché costruisce, ma costruisce perché abita. Così, se il costruire rimanda all’abitare, l’abitare interpreta e discute il costruire, lo confronta con le proprie aspettative, a volte lo accusa. E la qualità del nostro essere nel mondo dipende in larga parte dalla comprensione e dal procedere di questa dinamica.
Paul Ricoeur
(Valence, 1913 – Châtenay-Malabry, 2005) Filosofo francese, dopo la laurea a Rennes, nel 1933 ha insegnato Filosofia nelle università di Strasburgo, Nanterre, Chicago e alla Sorbona di Parigi. Dopo un primo interesse per la fenomenologia e l’esistenzialismo, i suoi studi si sono rivolti all’ermeneutica e all’importanza del concetto di simbolo. Nei suoi ultimi lavori si è occupato di metafora e narrazione. È considerato uno dei maggiori filosofi del Novecento
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