Verdi. L’uomo nelle sue lettere

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Franz Werfel e Paul Stefan (a cura di)
Verdi. L’uomo nelle sue lettere
Pubblicata inizialmente in tedesco nel 1926 e poi ampliata e riedita in inglese nel 1942, questa è stata la prima antologia delle lettere di Giuseppe Verdi destinata a un pubblico non italiano: un libro che ha dato un deciso impulso agli studi verdiani fuori dai confini nazionali, ma che per struttura e organicità ha rappresentato un modello importante anche in Italia. La selezione attinge al cospicuo patrimonio dei carteggi verdiani e copre l’intero arco della carriera del Maestro, dagli esordi fino agli ultimissimi giorni di vita, rievocando la parabola gloriosa di un artista immortale sullo sfondo di un’epoca di straordinario fermento. Scelte e ordinate in modo da restituire in un quadro coerente la personalità schiva quanto complessa di Verdi, le lettere rivelano il genio, gli affetti, l’impegno politico e sociale, le speranze e le delusioni di un carattere irrequieto. Il volume si apre con un saggio di Franz Werfel, già autore di Verdi. Il romanzo dell’opera, che nel suo stile inconfondibile fornisce al lettore le coordinate essenziali per addentrarsi nell’universo del compositore di Busseto senza smarrirsi nella sua vastità. Verdi. L’uomo nelle sue lettere offre un contributo indispensabile alla conoscenza della dimensione umana del Maestro; una raccolta ragionata di documenti preziosi, che non smette mai di intrattenere e appassionare.

 

Franz Werfel e Paul Stefan (a cura di)
FRANZ WERFEL (Praga, 1890 – Los Angeles, 1945) Scrittore e drammaturgo di origine ebraica, è stato amico e collega di Franz Kafka, Max Brod e Martin Buber, e marito di Alma Schindler, vedova di Mahler. Raggiunge la notorietà nel 1933 con il romanzo I quaranta giorni del Mussa Dagh, sul genocidio armeno. Dopo l’Anschluss dell’Austria fugge prima in Francia e poi negli Stati Uniti, dove rimane fino alla morte. Tra le sue opere ricordiamo Un mondo al crepuscolo e Il canto di Bernadette. Castelvecchi ha pubblicato anche il romanzo La stella degli uomini futuri (2016). PAUL STEFAN (Brno, 1879 – New York, 1943) Critico e storico della musica, dal 1898 frequenta a Vienna i corsi universitari di Legge, Filosofia e Storia dell’arte, prima di studiare Teoria musicale con Hermann Grädener e composizione con Arnold Schönberg. Dal 1922 al 1937 lavora al periodico austriaco di critica musicale «Musikblätter des Anbruch». È autore di studi su Gustav Mahler (1910), Arturo Toscanini (1935) e Antonín Dvok (1935).
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