La contessa Lara
Maria Freschi Borgese
La contessa Lara
Una vita di passione e poesia nell’Ottocento italiano
Tutto ciò che la Contessa Lara cercava era l’amore, «ma fin da principio il suo destino è fosco di tragedia e di morte». L’assassinio del suo amante da parte del marito, la morte dell’adorata nonna, le relazioni illegittime e le delusioni, fino alla tragica conclusione. Una vita intensa, scossa da scandali e da grandi dolori. Una donna così forte da non curarsi dei giudizi altrui e allo stesso tempo così fragile da innamorarsi di chiunque le rivolgesse una parola o un gesto gentile. Fiera poetessa e femme fatale dell’Ottocento italiano, ammirata e corteggiata nei vivaci salotti della giovane Italia postunitaria, ha vissuto con la stessa passione la sua vita e la sua attività artistica, ripercorse in questo avvincente romanzo biografico con trasporto e con «una grande umana simpatia, di donna a donna, per questa infelicissima che fu tanto migliore della sua fama».
Maria Freschi Borgese
(Firenze, 1881 – Milano, 1947) Crebbe immersa nel vivace ambiente culturale fiorentino, dove conobbe Giuseppe Antonio Borgese, che sposò e seguì da Firenze a Napoli. In quegli anni ebbe un’intensa attività di pubblicista, collaborando (con lo pseudonimo di Myriam F.) alle pagine culturali di quotidiani fiorentini e alla rivista «Hermes», fondata e diretta dal marito. Dopo la prima, crepuscolare raccolta di liriche, per più di vent’anni abbandonò ogni attività letteraria. Ricomincerà solo nel 1930 con il primo romanzo Aurora l’amata, seguito dalla Contessa Lara, entrambe storie di fervide e appassionate donne ottocentesche. Dal 1939, dopo il divorzio da Borgese, si tuffò in un’intensa attività letteraria. Gli ultimi anni della sua vita furono i più prolifici.
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