Calceviva
Giorgio Manacorda
Calceviva
Una giovane donna vive in un luogo isolato con il padre molto anziano. La figlia legge e commenta a modo suo il romanzo inedito che l’uomo ha abbandonato dopo la morte di Erica, il suo ultimo amore. Si alternano così la vita della giovane donna e l’opera del padre, in un romanzo giocato su tre tastiere, come dice la figlia: «Io ho qualche problema con gli scritti di mio padre, però lo vedo cosa racconta: lui è solo e sta male, ma esce di casa per andare in analisi, e allora, ecco, questo libro è fatto così: un po’ parla di Erica, un po’ descrive le strade di una piccola porzione di Roma, e un po’ racconta gli spazi infiniti della sua interiore “distrazione” psicoanalitica. Il suo è un tentativo disperato di capire se la realtà è quella che tocca con le mani o quella che tocca con la mente. Quali rapporti hanno le parole con il dolore?».
Giorgio Manacorda
Nato a Roma nel 1941, ha insegnato Letteratura tedesca in varie università, ha scritto su «La Stampa» e su «la Repubblica», ha collaborato a programmi di Radio Rai, ha scritto per il teatro, ha pubblicato poesie (Viaggio al centro della terra, Elliot 2014), romanzi (Terrarium, Voland 2015), e saggi sulla letteratura tedesca e sulla poesia italiana, tra cui ricordiamo il recente La poesia (Castelvecchi 2016). Dal 1994 al 2012 ha curato con Paolo Febbraro un annuario dedicato alla poesia. Attualmente dirige la collana di poesia di Elliot.
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