Viaggio in Italia
Simone Weil
Viaggio in Italia
Nel 1937 Simone Weil decide di visitare l’Italia, perché, come scrive ai suoi genitori, «quando si è veramente sognato di fare una certa cosa, poi bisogna farla: è la mia morale». Per la giovane filosofa il viaggio è una tregua, che segue le dure esperienze del lavoro in fabbrica e della Guerra Civile spagnola, ma anche ispirazione di alcune fondamentali intuizioni: la nozione di forza come chiave interpretativa della storia dell’Occidente, l’interesse per la filosofia e la tragedia greca, di cui traduce numerosi brani per l’amico Jean Posternak, la riflessione sulla bellezza come elemento di mediazione tra realtà umana e realtà divina. Accompagnando analisi e ricostruzioni narrative alle lettere di Simone Weil, questo libro ci aiuta a comprendere in che modo il breve soggiorno in Italia si sia rivelato uno snodo fondamentale nella sua vita e nell’evoluzione del suo pensiero.
Simone Weil
(Parigi, 1909 – Ashford, 1943) Nata da una famiglia di ebrei non praticanti, si laurea in Filosofia e insegna nei licei di varie città di provincia. Nel 1936 affianca per breve tempo le Brigate Internazionali nella Guerra Civile spagnola mentre durante il secondo conflitto mondiale lavora nei servizi di France Combattante. Alla fine degli anni Trenta si avvicina al Cristianesimo. Di Simone Weil Castelvecchi ha pubblicato Manifesto per la soppressione dei partiti politici, La persona è sacra? e, a cura di Domenico Canciani e Maria Antonietta Vito, Dichiarazione degli obblighi verso l’essere umano, Una costituente per l’Europa, Amicizia pura, Padre Nostro e Venezia salva.
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Cura/introduzione/prefazione |