Mandela
Per celebrare in questo giorno l’INTERNATIONAL DAY NELSON MANDELA
la casa editrice Castelvecchi propone ai propri lettori
uno splendido omaggio a Mandela di José “Pepe” Mujica contenuto nel libro
NON FATEVI RUBARE LA VITA
Il nostro Paese rende omaggio a questo uomo singolare, straordinario: Nelson Mandela. Per noi, in fondo, è come rendere omaggio al meglio della condizione umana. È difficile, se non praticamente impossibile, reperire nella nostra memoria una figura così fondamentale nella lotta per l’uguaglianza, contro il razzismo, capace di riunire tante cose diverse e contraddittorie pur di dare identità a un Paese gravido di ingiustizie e di dolori. Se il Sudafrica lo considera suo padre, l’umanità intera, nella sua memoria, custodisce un formidabile serbatoio dei suoi migliori ed eterni valori nel tentativo di dare impulso e sottoscrivere il suo amore per la vita. D’ora in avanti i docenti, i maestri, i professori potranno usare il ricordo delle tappe di questa vita meravigliosa, ora terminata, per seminare nelle nuove generazioni idee fondamentali e utili, che hanno a che fare con la convivenza umana, sempre più complessa e difficile ai giorni nostri. Naturalmente ciascuno si farà la propria immagine di questa figura. Ma credo che per alcuni, me compreso, abbia appena chiuso il suo ciclo di vita il fratello maggiore di tutti i combattenti sociali del nostro tempo. Mandela ci sarà per sempre.
e alcuni brani tratti dal libro di NELSON MANDELA, UN NERO NEI TRIBUNALI DEI BIANCHI
Vostro onore, vorrei dire che tutta la vita
di qualsiasi africano raziocinante di questo
paese lo porta continuamente a un conflitto
fra la sua coscienza da un lato e la legge
dall’altro. Non si tratta però di un conflitto
peculiare del nostro paese: tale conflitto
sorge in ogni uomo di coscienza, in ogni
uomo che pensa e sente in profondità, in
tutti i paesi.
Ma viene un momento, come è venuto
nella mia vita, in cui è negato a un uomo il
diritto di vivere una vita normale, in cui
quest’uomo può vivere soltanto da fuorilegge
perché il governo ha decretato di
usare la legge per imporgli una condizione
di fuorilegge.
Odio la pratica della discriminazione
razziale, e nel mio odio sono sorretto dal
fatto che la stragrande maggioranza del genere
umano la odia allo stesso modo. Odio
il fatto che vengano sistematicamente inculcati
ai bambini pregiudizi razziali, e nel mio
odio sono sostenuto dal fatto che la stragrande
maggioranza dell’umanità, qui eall’estero, è d’accordo con me. Odio l’arroganza
razziale che decreta che le cose belle
della vita siano un diritto esclusivo di una
minoranza della popolazione e che riduce
la maggioranza della popolazione a una posizione
di sottomissione e di inferiorità,
considerandola un insieme di schiavi senza
volto che lavorano e si comportano come
gli viene detto dalla minoranza dominante.
Sono sostenuto in questo odio dal fatto che
la stragrande maggioranza del genere umano,
sia in questo paese che all’estero, è d’accordo
con me.