Diario di un disperato
Friedrich Reck
Diario di un disperato
Memorie di un aristocratico antifascista
Il diario di Friedrich Reck, aristocratico tedesco e strenuo oppositore del regime hitleriano, fu ritrovato dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, nascosto nel giardino della casa di campagna dove l’autore si era ritirato. La distanza dalle grandi città e dai centri della politica non significò un distacco dagli eventi ma, al contrario, divenne per Reck l’osservatorio privilegiato da cui sviluppò un’analisi spietata del governo nazista e della società tedesca. Sprezzante, caustico e talvolta amaramente ironico, Reck mette a nudo le debolezze politiche e umane dei nazisti, ma non risparmia una critica altrettanto dura al mondo industriale e all’aristocrazia decaduta, colpevoli di aver permesso, e spesso sostenuto, l’ascesa del regime.
Friedrich Reck
(Elk, 1884 – Dachau, 1945) Nato nella Prussia orientale, odierna Polonia, da una famiglia di Junker protestanti, dopo gli studi in Medicina si dedica alla carriera giornalistica e diventa un popolare critico di teatro. Nel 1933 si converte al cattolicesimo e scrive diversi racconti, soprattutto per ragazzi. A causa della sua radicale opposizione al nazismo, molti dei suoi libri sono banditi e distrutti. Dopo aver aderito a un’organizzazione antinazista formata da studenti, intellettuali e artisti, viene arrestato nell’ottobre del 1944. Il 16 febbraio del 1945 viene ucciso nel campo di concentramento di Dachau.
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