Me, myself and I. Arte e vetrinizzazione sociale
Antonello Tolve
Me, myself and I. Arte e vetrinizzazione sociale ovvero il mondo magico del selfie
Forse il selfie è solo l’ultima invenzione dell’uomo per rappresentare se stesso, ma è diventato tanto pervasivo da sconvolgere il rapporto delle persone con la propria immagine. Ha plasmato per la nostra «civiltà dello schermo» un’intera cultura dell’autoscatto, il cui tempo è un eterno istante e il cui spazio diventa reale solo se immortalato e condiviso sui social network; una celebrazione della vanità e della superficie che va molto oltre l’ambito della fotografia, e diventa categoria del pensiero. Con un vortice di citazioni e il carattere serrato e tagliente del pamphlet, Me, myself and I racconta le nuove frontiere della comunicazione e dell’arte, tra il fascino e l’inquietudine, in un mondo dove la vita di ognuno si perpetua in una serie di istantanee simili a quadri in un museo.
ANTONELLO TOLVE
Critico d’arte, curatore e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata, è studioso delle esperienze artistiche e delle teorie critiche del Novecento, e in particolare del rapporto tra arte e nuove tecnologie. Tra i suoi libri, Gillo Dorfles. Arte e critica d’arte nel secondo Novecento (2011), ABOrigine. L’arte della critica d’arte (2012), Exposition of an exposition (2013), Ubiquità. Arte e critica d’arte nell’epoca del policentrismo planetario (2014), La linea socratica dell’arte contemporanea (2016) e Istruzione e catastrofe. Pedagogia e didattica dell’arte all’epoca dell’analfabetismo strumentale (2019). Dal 2018 è direttore della sede romana della Fondazione Filiberto e Bianca Menna.
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