La mia vita
Isadora Duncan
La mia vita
Prefazione di Maria Borghese
«Le autobiografie della maggior parte delle donne celebri sono una serie di narrazioni sulla loro esistenza esteriore, piene di particolari e di aneddoti futili. Sui grandi momenti di gioia o di angoscia, esse serbano uno strano silenzio. La mia arte invece è precisamente uno sforzo per esprimere, con gesti e movimenti, la verità quale io la sento». Così scrive Isadora Duncan nelle prime pagine di questo libro, pubblicato nel 1927, poco prima della sua tragica e spettacolare morte. Il suo è un autoritratto eccessivo – e dunque paradossalmente fedele – di una donna libera e visionaria, che non ha solo cambiato la storia della danza, ma ha influenzato il mutamento delle arti nel primo Novecento, seducendo le menti e i cuori di personaggi come Rodin, D’Annunzio, Stanislavskij, Gordon Craig, Eleonora Duse. Bambina che supera gli ostacoli di un’infanzia poverissima e artista che sconvolge i teatri d’Europa, seduttrice naturale e madre non sposata, aristocratica e comunista: per Isadora Duncan lo scardinamento delle convenzioni sociali, insieme a quelle estetiche, è stata una vocazione. La sua avventura, raccontata con esuberanza quasi violenta, è tanto la testimonianza di un’epoca cruciale quanto la storia di un’inquieta ricerca dell’assoluto.
ISADORA DUNCAN
(San Francisco, 1877 – Nizza, 1927)
Danzatrice e protagonista del rinnovamento delle arti del primo Novecento, Dora Angela Duncan, in arte Isadora Duncan, ha operato una rottura radicale con le convenzioni del balletto classico, aprendo la strada alla danza moderna. Dopo l’infanzia a San Francisco, segnata dalle ristrettezze economiche, la sua vita intensa e tormentata si svolge soprattutto in Europa, tra grandi successi artistici, avventure amorose e tragedie private, tra cui la morte prematura dei due figli. Donna emancipata e dalle intense passioni anche politiche, amata da molti artisti e intellettuali del suo tempo, ha scritto numerosi libri, accompagnando l’attività performativa con quella didattica e teorica. Muore strangolata dalla sua sciarpa, rimasta impigliata nelle ruote della Bugatti su cui era salita.
Danzatrice e protagonista del rinnovamento delle arti del primo Novecento, Dora Angela Duncan, in arte Isadora Duncan, ha operato una rottura radicale con le convenzioni del balletto classico, aprendo la strada alla danza moderna. Dopo l’infanzia a San Francisco, segnata dalle ristrettezze economiche, la sua vita intensa e tormentata si svolge soprattutto in Europa, tra grandi successi artistici, avventure amorose e tragedie private, tra cui la morte prematura dei due figli. Donna emancipata e dalle intense passioni anche politiche, amata da molti artisti e intellettuali del suo tempo, ha scritto numerosi libri, accompagnando l’attività performativa con quella didattica e teorica. Muore strangolata dalla sua sciarpa, rimasta impigliata nelle ruote della Bugatti su cui era salita.
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