Muovere l’immoto

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Raymond Duchamp-Villon
Muovere l’immoto
Scritti di uno scrittore cubista

A cura di Paolo Martore e Gemma Zaganelli

Raymond Duchamp-Villon è stato un pioniere dell’arte moderna. Fratello di Marcel Duchamp e Jacques Villon, durante la sua breve carriera troncata da morte prematura, scorge il potere formale della scultura in accordo con la nuova nozione di spazio che si afferma all’alba del XX secolo. Senza dichiararsi un fautore del Cubismo, Duchamp-Villon contribuisce alla sua irruzione nel panorama internazionale. Già dal 1909, infatti, l’artista pone il problema della forza plastica in stretta relazione a quello del movimento, mirando a un’integrazione della scultura con l’ambiente circostante. Uomo di profonda riflessione, è stato inoltre autore di numerosi testi, in gran parte ancora inediti: manoscritti, lettere, articoli di giornale, recensioni di mostre e appunti di varia natura, in cui l’artista spazia dalla filosofia, alla letteratura fino alla matematica. Questo volume presenta per la prima volta in italiano una selezione degli scritti di Raymond Duchamp-Villon, un prezioso documento letterario dell’avanguardia modernista.

Raymond Duchamp-Villon
(Damville, 1876 – Cannes, 1918)
Studia medicina alla Sorbona di Parigi e inizia a dedicarsi alla scultura da autodidatta. Espone per la prima volta al Salon de la Société Nationale des Beaux-Arts nel 1902 e nel 1905 tiene la sua prima mostra al Salon d’Automne, di cui diviene membro nel 1908. Nel 1911 espone alla Galerie de l’Art Contemporain a Parigi e l’anno seguente partecipa al Salon de la Section d’Or, presso la Galerie de la Boétie. Nel 1913 è all’Armory Show di New York. Durante la Prima Guerra Mondiale presta servizio nell’esercito come medico ausiliare; contratta la febbre tifoide, muore all’ospedale militare di Cannes.
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