Radio Benjamin

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Walter Benjamin
Radio Benjamin

Dal 1927 al 1933, Walter Benjamin ha scritto e presentato circa ottanta testi radiofonici. Dalla loro lettura emerge l’idea di una radio non solo come strumento di comunicazione, ma soprattutto come istituzione sociale che deve mirare a formare il pubblico, rendendolo protagonista attivo e consapevole. Radio Benjamin affianca alle considerazioni sul significato storico e culturale dell’apparecchio due programmi andati in onda dalle stazioni di Berlino e Francoforte. Sono testi ironici, divertenti e profondi, perché secondo l’intellettuale tedesco lo speaker non deve indottrinare né mortificare l’autostima dell’ascoltatore, ma coinvolgerlo attraverso la discussione, che si parli di personaggi storici o di situazioni tratte dalla vita reale. Dal vivo della sua esperienza radiofonica, Walter Benjamin riesce così a cogliere la complessità, i pericoli e le opportunità del nuovo mezzo di comunicazione di massa.

WALTER BENJAMIN
(Berlino, 1892 – Portbou, 1940)
Cresciuto in una famiglia ebraica di Berlino, dopo gli studi liceali segue i corsi di filosofia a Berlino e Friburgo, e si laurea nel 1919. Negli anni Venti dà vita a una prolifica produzione letteraria, con scritti riguardanti il teatro, l’arte, la letteratura. Conosce Ernst Bloch, Erich Fromm, Franz Rosenzweig, Theodor W. Adorno e, nel 1928, Bertolt Brecht. Trasferitosi a Parigi, nel 1940, dopo l’occupazione tedesca della Francia, cerca di fuggire in Spagna ma, per paura di cadere prigioniero dei nazisti, si suicida al confine franco-spagnolo. Delle sue opere Castelvecchi ha pubblicato: Bertold Brecht, Esperienza e povertà, Senza scopo finale. Scritti politici (1919-1940).

 

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