Umbra vitae

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Georg Heym
Umbra vitae

Con 47 xilografie di Ernst Ludwig Kirchner
A cura di Massimo Palma

Quando nel 1930 Walter Benjamin firma Malinconia di sinistra, un urticante attacco a Erich Kästner – intellettuale di punta dell’intellighenzia di Weimar –, cita come «poesia davvero politica» quella di Georg Heym. Nel suo brevissimo percorso, sosteneva Benjamin, Heym aveva saputo definire in anticipo strutture e forme delle masse che sarebbero divenute visibili solo con lo scoppio della Grande Guerra. Spingendo all’estremo i colori e l’esperienza della metropoli, Heym mette in luce «gruppi mai indagati prima: i suicidi, i detenuti, i malati, i marinai, i matti. Nei suoi versi la terra si preparava a esser sommersa dal diluvio rosso». Umbra Vitae è la raccolta dei componimenti rinvenuti dopo la sua morte – quella “morte per acqua” da lui cantata tante volte –, pubblicata postuma dagli amici nel 1912. Accompagnata dalle xilografie originali di Ernst Ludwig Kirchner, controcanto straordinario nei toni eccessivi, sformati, di quei versi profetici, quest’edizione riproduce l’ultima istantanea poetica del mondo prima del diluvio.

GEORG HEYM
(Hirschberg, 1887 – Berlino, 1912)
Fu poeta capofila del primo espressionismo berlinese, di cui dettò stili e codici nell’ambito del Neuer Club e della prima vague del Cabaret Neopatetico – dove si riunivano, tra gli altri, Gottfried Benn, Else Lasker-Schüler, Kurt Hiller, Erich Unger e Karl Kraus. Morì in un incidente nel gennaio 1912, scivolando nella Havel ghiacciata mentre aiutava un amico in difficoltà. Aveva pubblicato Il giorno eterno per Rowohlt l’anno prima. Considerato già in vita l’epigono di Baudelaire in lingua tedesca, compose anche drammi (Atalanta) e novelle (Il ladro). La sua cifra di precursore di forme e simboli dell’espressionismo emerse appieno con la raccolta postuma Umbra Vitae.

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