Figure dell’astrazione
Andrea Bellantone, Massimo Donà
Figure dell’astrazione. Kandinskij, Malevic e Soulages
Se esiste una forma d’espressione capace di veicolare il mistero «che si agita da sempre nel cuore di ogni realtà fenomenica» e di farsi tramite di quel «Sacro mai realmente catturabile a parole», quella è l’arte, e, più precisamente, l’arte astratta. Quella di Vasilij Vasil’evi? Kandinskij e Kazimir Severinovi? Malevi?, capiscuola indiscussi del movimento astrattista primonovecentesco e tra i primi a confrontarsi con la sponda invisibile, ineffabile del mondo. Di Pierre Soulages, erede radicale di quella grande esperienza, “maestro del nero” deciso a scandagliare la sorprendente capacità del buio di divenire fonte di luce. Bellantone e Donà raccontano le opere di questi tre protagonisti dell’arte contemporanea e ne ripercorrono le prospettive estetiche – dal concetto stesso di astrazione a quello di opposizione assoluta -, dimostrando come l’evento artistico sia in grado di spingersi in territori che neanche il discorso filosofico riesce a penetrare.
Andrea Bellantone
È decano della facoltà di Filosofia dell’Institut Catholique de Toulouse. Professore ordinario, dirige la cattedra di Filosofia del Cristianesimo. Ha lavorato sulla ricezione del
pensiero tedesco in Francia tra Otto e Novecento (Hegel in Francia, Rubbettino, 2006;
trad. fr. Hermann, 2011). Si è poi dedicato alle filosofie dello spirito di espressione
francese (La métaphysique possible. Philosophie de l’esprit et modernité, Hermann,
2013). Negli ultimi anni ha approfondito la fenomenologia francese. Dal 2019 fa parte
del corpo accademico dell’Accademia cattolica di Francia.
Massimo Donà
È professore ordinario di Filosofia Teoretica presso la facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, e musicista jazz. Tra le sue ultime pubblicazioni: Di qua, di là. Ariosto e la filosofia dell’Orlando furioso (La nave di Teseo, 2020),
Miracolo naturale. Leonardo e la Vergine delle rocce (Mimesis, 2020), L’irripetibile. Il
paradosso di Dada (Castelvecchi, 2020), Apologia dell’immediato. Percorsi evoliani
(Inschibboleth, 2020), Cinematocrazia (Mimesis, 2021), Sull’assoluto e altri saggi hegeliani (Mimesis, 2021), Buys e Burri: 1980-2020. Un tempo e il suo orizzonte di senso
(Pièdimosca, 2021).
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