Putin e il neozarismo
È il 2014 quando, con l’annessione della Crimea, Vladimir Putin lancia il guanto di sfida all’Occidente manifestando apertamente il suo obiettivo: restituire alla Russia un ruolo da protagonista nello scacchiere mondiale. Ripercorrendo la storia dell’ex «impero del male» – un Paese dove corruzione e affari degli oligarchi la fanno da padroni, e dove la democrazia si è rivelata una fragile «illusione» – Sergio Canciani, storico inviato della Rai a Mosca, accompagna i lettori in un appassionante viaggio che dall’era Eltsin arriva proprio a quegli anni, e profeticamente sostiene che l’obiettivo dello “zar” Putin è quello di rioccupare, su scala appena più ridotta, i territori dell’Unione Sovietica, a partire dalla frontiera sud, lungo l’asse che da Kiev porta a Sebastopoli, la popolosa città della Crimea al centro delle tensioni con l’Ucraina.
SERGIO CANCIANI
(1946-2022)
Storico corrispondente del Tg1, è stato per tredici anni a capo dell’ufficio di corrispondenza Rai di Mosca. Dalla Russia, dove ha vissuto fino al 2011, ha realizzato oltre settemila servizi. Castelvecchi ha pubblicato anche Roulette Russia (2012).
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