Postmodernità e transmodernità. Sulla filosofia di Gianni Vattimo

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di Enrique Dussel

Postmodernità e transmodernità. Sulla filosofia di Gianni Vattimo

A cura di Antonino Infranca

Enrique Dussel, esponente dell’etica critica, fondatore della Filosofia della Liberazione, legge e commenta Gianni Vattimo, che ha inaugurato con il “pensiero debole” l’era del postmoderno. Quale pensiero abitare e quale mondo immaginare dopo il tramonto della modernità? Per Dussel è impossibile parlare del filosofo torinese senza tener conto del quadro storico del pensiero europeo, che gli permette di riconoscere parzialità e pregiudizi quasi connaturati in una filosofia che si è pretesa “centro” del mondo. Ecco perché alla fine del moderno annunciata da Vattimo, il filosofo della liberazione risponde con il concetto nuovo di “transmoderno”, che mette a valore la posizione etica della “periferia” e delle vittime della globalizzazione: gli esclusi, gli sfruttati, gli emarginati, le culture altre. Un dialogo intenso, fra esponenti di correnti filosofiche diverse, per mettere in questione i luoghi comuni della nostra contemporaneità.

Enrique Dussel

Filosofo e teologo argentino naturalizzato messicano, è stato costretto all’esilio in Messico nel 1975.
Professore di Filosofia presso l’Università Autonoma Metropolitana di Città del Messico, acceso critico dell’eurocentrismo, ha insegnato in molte università ed è riconosciuto a livello internazionale per il suo
impegno politico e sociale. È tra i fondatori del movimento Filosofia della Liberazione, che mette al cuore del pensiero critico l’etica e la filosofia politica, ed è anche tra i pionieri della Teologia della Liberazione.
Castelvecchi sta pubblicando tutta la sua opera. Sono già usciti 14 tesi di etica (2019) e Cinque tesi sul populismo (2021).

 

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