Cosmopolitismo radicato

 

Anthony Kwame Appiah

Cosmopolitismo radicato

A cura di Angela Taraborrelli

 

L’eminente filosofo anglo-ghanese Anthony Kwame Appiah affronta, in una brillante sintesi di autobiografia, storia, letteratura e filosofia, le questioni rese più urgenti dalla globalizzazione nella prospettiva del cosmopolitismo “radicato”. La sua idea di cosmopolitismo coniuga infatti universalismo e differenza, lealtà locali e globali, e descrive con realismo il profilo di un/a “cittadino/a del mondo” dell’epoca contemporanea. Assumere un atteggiamento cosmopolita significa accettare le responsabilità politiche e morali necessarie nel fare «la giusta parte», senza idealismi inapplicabili, ispirati tanto da una nuova educazione civica quanto dalle lezioni apprese grazie a certe pratiche di socializzazione, come pure da un concetto di «patrimonio dell’umanità» non statico ma dinamico.

 

ANTHONY KWAME APPIAH
Filosofo anglo-ghanese naturalizzato negli Stati Uniti, insegna Philosophy and Law presso la New York University. Nel 2022 è stato eletto presidente della American Academy of Arts and Letters. Si è occupato di filosofia del linguaggio, storia della cultura africana e afro-americana, etica, filosofia politica e, in particolare, di cosmopolitismo e identità. Fra le sue pubblicazioni Cosmopolitismo. L’etica in un mondo di estranei (Laterza, 2007), «Quell’x tale che…». Introduzione alla filosofia contemporanea (Laterza, 2009), Il codice d’onore. Come cambia la morale (Raffaello Cortina Editore, 2011) e La menzogna dell’identità. Come riconoscere le false verità che ci dividono in tribù (Feltrinelli, 2019).

Internazionale