Il pensiero moderno in Francia

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Jean Wahl

Il pensiero moderno in Francia

Prefazione di Andrea Bellantone

Fuggito dal campo di concentramento di Drancy e rifugiatosi negli Stati Uniti nel 1942, Jean Wahl ha alleviato il suo esilio parlando di filosofia francese ai suoi ascoltatori americani e canadesi. A partire da quelle conferenze, rielaborate per la pubblicazione nel 1946, Il pensiero moderno in Francia ripercorre i passaggi salienti di una tradizione filosofica costretta a reinventarsi, nel dopoguerra, per dare nuova linfa all’esistenza umana e alla ricostruzione di un’Europa infranta. Dal Discorso sul metodo di Cartesio a Sartre, passando per Montaigne, Comte, Bergson, Merleau-Ponty e Maritain, sfilano fra le pagine gli intellettuali e le questioni che più hanno contribuito alla grandezza della Francia e della cultura europea. Una sintesi magistrale della storia del pensiero moderno, ricostruito con estrema chiarezza e acutezza di spirito.

JEAN WAHL
(Marsiglia, 1888 – Parigi, 1974)
Filosofo francese, animatore della prestigiosa «Revue philosophique», insegnò Metafisica alla Sorbona dal 1936 al 1967, con un’interruzione durante la Seconda Guerra Mondiale. Acuto interprete del pragmatismo americano, di Hegel, Kierkegaard e Nietzsche, è stato per cinque decenni una presenza importante sulla scena filosofica e intellettuale francese. Fra le sue opere tradotte in italiano ricordiamo: Verso il concreto. Studi di filosofia contemporanea (Mimesis, 2020), Breve storia dell’«esistenzialismo» (Mimesis, 2017), L’esperienza metafisica (Mimesis, 2016). Castelvecchi ha pubblicato La coscienza infelice nella filosofia di Hegel (2023) e di prossima pubblicazione è Esistenza umana e trascendenza.


 

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