Occupare la speranza

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Marina Garcés

Occupare la speranza

Un racconto militante e filosofico di Barcellona, tra l’autobiografia e la cronaca urbana, denuncia le contraddizioni delle città occidentali postmoderne. Marina Garcés ritrae una Barcellona a due facce: da un lato la città sponsorizzata dalla classe dirigente, sempre in corsa per diventare «la capitale mondiale di qualcosa», in realtà parco divertimenti depredato da affitti brevi e turismo di massa; dall’altro, il focolare della resistenza, laboratorio di democrazia partecipativa, movimenti sociali e lotte alla gentrificazione. Dall’occupazione del cinema “Princesa” nel 1996 alla repressione del referendum sull’indipendenza nel 2017, prende forma un nuovo paradigma politico, un modo di essere città altro rispetto alle logiche del city branding. Ma come trasmettere la passione politica a cittadiniclienti che consumano opinioni e stili di vita interscambiabili? Come uscire dalla nostra condizione postuma, dove «ogni giorno che passa è un conto alla rovescia verso il nulla»? Mentre dagli scarti del capitalismo vediamo sorgere un nuovo noi globale – precari e nuovi poveri, migranti senza documenti, senzatetto – Marina Garcés traccia per noi i contorni di una coscienza politica che sappia fare tesoro delle lezioni apprese durante le lotte, soprattutto quelle perse. E ci invita a lottare, a dare un nuovo significato al “principio speranza”.

Marina Garcés
Filosofa e attivista catalana, dirige il corso di laurea magistrale in Filosofia per le sfide contemporanee all’Universitat Oberta de Catalunya. Considerata una delle voci più interessanti della nuova generazione di filosofi spagnoli, è al centro di progetti di sperimentazione pedagogica, culturale e sociale, come il collettivo di riflessione critica “Espai en Blanc”. Ha pubblicato per Nutrimenti Il nuovo illuminismo radicale (2019) e Scuola di apprendisti (2022).


 

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