Confini d’identità. Juana Romani, modella e pittrice
Gabriele Romani
Confini d’identità. Juana Romani, modella e pittrice
Juana Romani nasce a metà Ottocento, alle estremità della campagna romana: la sua infanzia è marcata dall’abbandono del padre, brigante, e dal trasferimento a Parigi. È nella capitale francese che inizia la carriera di modella d’atelier e pittrice, fino a diventare una delle artiste italiane più affermate d’Europa, protagonista nelle grandi esposizioni universali con ritratti di donne sensuali ed enigmatiche, «elucubrazioni» di un «femminismo esagerato». La sua esistenza si gioca tutta al confine: immigrata, è una donna professionalmente autonoma che si identifica con gli artisti del Cinquecento veneto e il mito della cortigiana. A partire da un rimosso familiare, Gabriele Romani prende il corpo della pittrice a pretesto per interrogarsi su quell’universo senza parole che si annida tra le pieghe del suo immaginario.
GABRIELE ROMANI
Storico dell’arte e curatore, specializzato alla Sapienza Università di Roma. Ha collaborato con istituzioni e musei italiani ed esteri, tra i quali la Pinacoteca Giuseppe De Nittis di Barletta, il Museu de Lamego in Portogallo e l’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 2021 ha co-curato, per il Musée Roybet Fould di Courbevoie (Parigi), la mostra Juana Romani: modèle et peintre. Un rêve d’absolu. Ha pubblicato L’Académie Vitti-Montparnasse. Parigi e la formazione artistica tra XIX e XX secolo (L’Erma di Bretschneider, 2023).
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