Giornalista, traduttrice e attivista politica ceca, scrisse per varie riviste e quotidiani editoriali e articoli di attualità e costume. Amica e confidente di Franz Kafka, tradusse in ceco alcuni dei suoi racconti. Tra il 1938 e il 1939, collaborò con la rivista ceca di politica e cultura «Prítomnost», seguendo con attenzione e lucidità l’ascesa del nazismo, l’annessione dell’Austria alla Germania e l’occupazione della Cecoslovacchia da parte dell’esercito nazista. In seguito a questo tragico evento, la Jesenská si unì al movimento di resistenza clandestino, aiutando ebrei e rifugiati politici a espatriare. Nel 1939 fu arrestata dalla Gestapo e l’anno successivo deportata nel campo di concentramento di Ravensbrück, dove morì.