Acheronta movebo
Pierluigi Lanfranchi
Acheronta movebo
Le storie ritrovate di Franziska e Charles Maylan
Autunno 1939. In un piccolo paese delle valli bergamasche giunge una misteriosa donna tedesca. Prende in affitto una stanza nella casa di una signora del posto, la nonna dell’autore. Si chiama Franziska, è sola e spaventata. Ma chi è, davvero, quella donna? Di cosa ha paura? E chi è Charles Maylan, il fidanzato che dall’America le spedisce medicine, soldi e dischi su cui è registrata la sua voce? A partire da queste domande, e da pochissimi indizi, ha inizio un’indagine tra Italia, Germania, Svizzera e Stati Uniti, un viaggio che ricostruisce la storia di una coppia testimone dei momenti più drammatici del secolo scorso: l’avvento di Hitler, il terrore nazista, la persecuzione, la guerra. «Se non posso piegare gli dèi superni, muoverò l’Acheronte»: Freud – di cui Maylan fu allievo e avversario – volle questo verso dell’Eneide come esergo dell’Interpretazione dei sogni. Anche quello che qui si racconta è un attraversamento dell’Acheronte, una discesa nel regno dei morti per recuperare due esistenze fagocitate dalla storia.
Pierluigi Lanfranchi
(Bergamo, 1973) Insegna Letteratura greca all’Università di Aix-Marseille (Francia). Vive ad Amsterdam.
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