Amores pasados
Mario Ajazzi Mancini
Amores pasados
Che l’amore passi e si perda è un adagio consolidato. Come una sbronza, lascia postumi, lividi e ammaccature. Occorre saper bere, ingannare o lusingare, per farlo parlare, restare. Ci provano questi racconti: brevi storie che riescono appena a tratteggiarne qualche figura; incontri, vicende fugaci che sostengono per lo più la parte dell’inesperienza, dell’impaccio. Voluttà, cupidigia, lussuria, ambizione, meraviglia e gelosia. Soprattutto tradimento e perdono, nel loro affondare nella memoria da cui originano e a cui, con stremata mestizia, tendono. Forse soltanto per non rimpiangere… Una sorta di éducation sentimentale frammentaria, e “frantumata” in episodi esemplari, incontri lievi e fuggevoli; sorprendenti, perché si realizzano per quella sorta di incantesimo che rende proprio quanto non è dato in sorte.
MARIO AJAZZI MANCINI
Psicanalista e scrittore a Firenze. Si occupa di psicoterapia, psicanalisi e poesia; di traduzione, con particolare riguardo all’opera di Freud e alla poesia di lingua tedesca (Hölderlin, Trakl, Kafka, Rilke, Celan); al pensiero francese contemporaneo (Lacan, Derrida, Blanchot). Ha pubblicato un volume di racconti (Rapaci, Press & Archeos, 2019) e un romanzo (L’esordiente innamorato, Castelvecchi, 2021). È direttore, con Matteo Bonazzi e Silvia Vizzardelli, di SKIA – Summer School di Estetica e Psicanalisi.
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