Bianca è la città
Christophe Palomar
Trieste 2013, un manager d’azienda sicuro di sé giunge in città. Messo fin da subito a disagio dai silenzi astrusi della città bianca, impara lentamente a misurarsi con i suoi traumi nascosti, rivelando quell’altro io fatto di dolorosi strappi identitari ed esistenziali. I valori si capovolgono e le certezze si sgretolano. Un corpo a corpo fra la maschera e l’ombra, fra il muro e la crepa. Fino a quella scelta di imprevista audacia. In questo romanzo di fattura novecentesca sulla solitudine e il senso di inadeguatezza dell’uomo di oggi, Palomar indaga con grazia le conseguenze meno scontate della globalizzazione sull’uomo in abito scuro che incrociamo tutti i giorni negli aeroporti e nelle stazioni ad alta velocità.
Christophe Palomar
Nato in Alsazia da padre italiano e madre spagnola, cresce a Tunisi. Studia alla HEC di Parigi e all’Università Bocconi di Milano prima di intraprendere la carriera di manager. Dopo il fortunato esordio con Frieda (Ponte alle Grazie, 2020) divide il suo tempo fra letteratura, coaching e consulenza aziendale.
Il Piccolo ed. Trieste 06/05/24
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