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Bronzi, santi e rifugiati
Pietro Domenico Zavaglia
Bronzi, santi e rifugiati
Il caso di Riace
Nel 1998 una nave con a bordo circa trecento profughi sbarca a Riace, pae-se della Calabria noto per il ritrovamento dei celebri Bronzi. Un gruppo di volontari del posto, tra cui Domenico Lucano, improvvisa una prima accoglienza. In un luogo spopolato dall’emigrazione, avviato a divenire un “pae-se fantasma”, giungono dal mare centinaia di persone senza una casa. Anni dopo il gruppo di volontari è riunito in un’associazione culturale, Lucano è stato eletto sindaco di Riace e le case disabitate sono destinate a ospitare i rifugiati. La storia del paese morente rinato grazie alla presenza dei migranti diventa un caso mediatico. Ma com’è stato possibile che un piccolo comune sia assurto a simbolo internazionale di accoglienza? Tra banconote col volto di Che Guevara e strade intitolate a vittime di mafia, politiche nazionali e criticità locali si intrecciano sullo sfondo di fatti storici e leggendari. Un’analisi delle strategie politico-culturali che hanno reso Riace il “paese dell’accoglienza”.
RASSEGNA STAMPA
Pietro Domenico Zavaglia
(Siderno, 1984) Dopo la laurea in Lettere moderne consegue il Dottorato di ricerca in Antropologia culturale e Studi storico-linguistici. È stato cultore della materia presso l’Università di Messina, prima di dedicarsi all’insegnamento liceale. Ha scritto per diverse riviste scientifiche e pubblicato il saggio Radio Caroline, monografia sulla pirateria radiofonica inglese.
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