Dipingere è come tenere un diario
Giuliano Della Pergola
Dipingere è come tenere un diario. Kandinskij, Klee, Afro
Da Giotto all’astrattismo: una panoramica del mondo dell’arte in chiave intima, esistenziale. Ogni opera, secondo Giuliano Della Pergola, segna il tracciato interiore dell’artista, quasi fosse il dispiegamento delle pagine segrete di un suo diario. La singolarità di questa “scrittura” diventa così cifra dell’intera umanità: quanto più intimo, tanto più il diario del genio si fa portavoce di un linguaggio universale capace di raggiungere ogni uomo. Pur occupando un posto d’eccezione, l’artista si situa al crocevia dell’esistente. Una critica serrata ai processi di mercificazione dell’arte, e al suo asservimento al regno dell’utile, si accompagna alla convinzione del potere performativo dell’evento artistico, creatore di verità e memorie personali.
GIULIANO DELLA PERGOLA
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