Perché sono discesa all’inferno?
Svetlana Aleksievi?
Perché sono discesa all’inferno?
La Bielorussia, oggi al centro del conflitto tra un vecchio regime con tentazioni autocratiche e un movimento della società civile che scende in piazza per difendere le istituzioni democratiche, è stata tra i luoghi protagonisti della parabola sovietica. Di quel tempo racconta Svetlana Aleksievic, che nel «laboratorio della sperimentazione comunista» ha vissuto gran parte della vita e che a una «cronaca russo-sovietica» ha dedicato la sua intera opera. Aleksievic ripercorre i crimini sovietici, il terrore politico, la guerra, raccogliendo le parole delle persone che li hanno sofferti in prima persona, in maniera umile, silenziosa, senza che nessuno le abbia mai interpellate, e che ora finalmente hanno una voce.
SVETLANA ALEKSIEVI?
(Ivano-Frankivs’k, 1948)
Giornalista d’inchiesta e scrittrice bielorussa, perseguitata dal regime di Lukašenko, è stata costretta a lasciare la Bielorussia perché accusata di essere un’agente della CIA. È stata la prima donna di lingua russa a ricevere il Premio Nobel per la Letteratura (2015), per la sua «opera polifonica, un monumento alla sofferenza e al coraggio del nostro tempo». Fra i suoi libri, tradotti in tutto il mondo, La guerra non ha un volto di donna (1985), Preghiera per ?ernobyl’ (1997), Tempo di seconda mano (2014).
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