Discorso su Puškin
Fëdor Dostoevskij
Discorso su Puškin
La centralità di Puškin nella letteratura russa fu a lungo discussa dopo la sua morte. Alcuni – tra cui Turgenev – gli contestavano il titolo di “poeta nazionale”. Ma esiste una data, un giorno esatto, in cui la sua grandezza smise per sempre di essere messa in discussione. Quel giorno fu l’8 giugno del 1880, quando Dostoevskij pronunciò a Mosca il suo Discorso su Puškin. Il discorso segnò il destino dell’intera letteratura russa, fu un momento di catarsi collettiva che coinvolse tutti i presenti: «La sala sembrava presa da un attacco isterico… Persone sconosciute piangevano, singhiozzavano, si abbracciavano… Tutti, letteralmente tutti, piangevano per l’entusiasmo… Turgenev mi si è buttato al collo con le lacrime agli occhi… “Profeta! Profeta!”, gridava la folla…», raccontò poi Dostoevskij in una lettera alla moglie.
Fëdor Dostoevskij
(Mosca, 1821 – San Pietroburgo, 1881) Autore, fra gli altri, di Delitto e castigo, L’idiota e I fratelli Karamazov, fu tra i massimi scrittori russi dell’Ottocento. Pronunciò il suo Discorso su Puškin alla seduta solenne della Società degli amatori della letteratura russa, a Mosca, in occasione dell’inaugurazione del monumento dedicato a Puškin.
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