Divagazioni su un destino comune
Michael Robert Michon
Divagazioni su un destino comune
Queste Divagazioni su un destino comune sono quattro storie che, pur diverse per soggetto e ambientazione, ruotano intorno a quella che proverbi e saggezza popolare indicano come l’unica cosa certa: la morte. Sono racconti che rivelano un approccio e uno stile apparentemente in contrasto tra loro, ma che hanno in comune mistero e oscurità, e spesso un’ironia dissacrante. Claustrofobia è una discesa negli inferi della dissociazione della mente umana. Precariato globale ci proietta in una dimensione escatologica rivelatrice di cosmiche gerarchie. Il titano senza volto illustra la relatività della percezione e dell’intuizione. Il fiume dei ricordi rappresenta la nemesi finale, un viaggio in ciò che c’è oltre. L’irrazionale penetra nel nostro mondo e prolifera in modo implacabile, fino a soffocare ciò che chiamiamo reale.
MICHAEL ROBERT MICHON
Nato a Londra nel 1952, si trasferisce subito in Italia in seguito alla morte improvvisa del padre. I valori del movimento del Sessantotto lo coinvolgono profondamente: l’amore per la natura, i viaggi, la musica e la letteratura sono tutt’ora gli elementi fondanti della sua vita. Ha compiuto studi classici, interessandosi di filosofia e psicologia. Nutre un forte interesse per tutto ciò che nella vita si rivela profondo, insolito e magico. Ha esordito con il romanzo Annotazioni su un caso delicato (Castelvecchi, 2022).
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