Dostoevskij mio marito
Anna Grigór’evna Dostoévskaja
Dostoevskij mio marito
La mattina del 4 ottobre 1866, Anna Grigór’evna, giovane stenografa, bussa alla porta dell’appartamento al primo piano dello stabile in vicolo Stolijárnyj, a San Pietroburgo. Chi le ha proposto il lavoro l’ha avvertita che avrebbe avuto a che fare con un individuo singolare: si tratta di Fëdor Dostoevskij, che sta scrivendo il suo nuovo romanzo, Il giocatore. Il primo impatto è penoso, eppure, da lì a poco, la compassione lascerà il posto all’amore e la stenografa diventerà la seconda moglie dello scrittore. Anna racconta le gelosie del marito, ma anche la sua dolcezza, l’amore per i figli e poi i libri, i viaggi, la lotta paziente contro il demone del gioco. Le sue memorie occupano un posto particolare nella contraddittoria letteratura su Dostoevskij: inusuali e preziose, costituiscono una cronaca fedele del periodo più fecondo della sua carriera. Questa è la prima traduzione italiana integrale di Dostoevskij mio marito, e comprende il saggio introduttivo scritto per l’edizione critica del 1971.
Anna Grigór’evna Dostoévskaja
(San Pietroburgo, 1846 – Jalta, 1918)Figlia di un modesto funzionario e di una madre svedese di origini finlandesi, discendeva da una famiglia di scienziati. Seconda moglie di Fëdor Dostoevskij, dopo la morte del marito impiegò le sue energie a perpetuarne la memoria. Nel 1916 pubblicò i suoi ricordi della vita con il marito.
RASSEGNA STAMPA
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