Ferite nella pioggia
Stephen Crane
Ferite nella pioggia
Nel 1898 gli Stati Uniti dichiarano guerra alla Spagna per il controllo dei Caraibi e del Pacifico, e Stephen Crane è già un classico della letteratura. Ha ventisette anni e la tubercolosi che lo ucciderà in meno di due. Approda a Cuba come corrispondente, per raccontare l’azione da vicino: nella foresta che fischia di mille proiettili, sul mare che si alza al colpo della cannoniera. I cablogrammi che invia dal fronte diventano la materia prima per la stesura di undici racconti da cui Ernest Hemingway prenderà a piene mani. In cui il realismo esasperato della battaglia cede volentieri il passo al grottesco, quando si dà conto delle disfunzioni dell’esercito, della mediocrità dei colleghi cronisti, del nazionalismo a tutti i costi. Fino alle pagine superlative che descrivono i marines feriti; e mostrano quel che attraversa un essere umano che considera la morte.
STEPHEN CRANE
(Newark, 1871 – Badenweiler, 1900)
Giornalista e scrittore, a ventiquattro anni pubblica il suo più grande successo, Il segno rosso del coraggio. È corrispondente nelle guerre greco-turca del 1897 e ispano-americana. Stabilitosi in Inghilterra, pubblica poesie e racconti a ritmo frenetico prima di morire a ventinove anni.
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