Figlio di questo tempo
Klaus Mann
Figlio di questo tempo
Classico della letteratura autobiografica fino a oggi inedito in Italia, “Figlio di questo tempo” è uscito per la prima volta nel 1932, subito bandito dal nascente regime nazista – come tutti gli altri scritti del suo autore. Klaus racconta il complicato avvicinamento alla scrittura all’ombra di un padre celebre e ingombrante come Thomas Mann. Ma non solo: attraverso aneddoti di vita quotidiana, tra Monaco e le case di montagna, emerge qui il delicato passaggio dall’infanzia alla giovinezza, dall’incontro con il movimento giovanile del Wandervögel – spontaneista, naturista e hippy ante-litteram – alla scoperta della propria omosessualità, quindi le prime esperienze di droga, i pensieri suicidi. Un documento della generazione tedesca della Prima Guerra Mondiale, e una fonte insostituibile per comprendere la famiglia Mann nel contesto di quegli anni.
KLAUS MANN
(Monaco di Baviera, 1906 – Cannes, 1949) Scrittore tedesco, secondogenito di Thomas Mann. Diciassettenne, scrive già per i giornali berlinesi critiche teatrali; prima dei vent’anni pubblica una raccolta di racconti e il primo romanzo. Fa l’attore e il ballerino; nel 1933, costretto all’esilio, fugge dalla Germania e s’impegna nella lotta contro il nazismo. È autore di romanzi di successo come Mephisto e Il vulcano. Muore suicida a Cannes, in una stanza d’albergo, per overdose di sonniferi. Castelvecchi ha già pubblicato Alessandro (2021).
RASSEGNA STAMPA
–La Provincia di Como
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