Il bene pubblico maltrattato
Marcello Degni
Il bene pubblico maltrattato. Ancora una volta il bilancio, luogo irriducibile della democrazia, è compromesso da una prassi incostituzionale che svilisce il Parlamento.
Negli ultimi due decenni si è assistito a una significativa riduzione del ruolo del Parlamento nell’approvazione del bilancio di previsione, attraverso l’uso sistematico, da parte del Governo, della pratica distorsiva basata sul maxi emendamento e la fiducia. Questa compressione della funzione allocativa del Parlamento non si è attenuata nemmeno dopo l’implementazione della riforma del 2016, che ha conferito natura sostanziale alla legge di bilancio e abolito la legge di stabilità, in attuazione della revisione costituzionale del 2012. Anche nel 2024 il fenomeno si è riproposto, consolidando così la tendenza al declino dell’influenza del Parlamento nelle decisioni sulle politiche pubbliche e sui programmi da attuare. Il bilancio è il luogo irriducibile della democrazia e il Parlamento deve tornare ad essere il protagonista principale nella sua trattazione.
MARCELLO DEGNI
Consigliere della Corte dei Conti. Economista, esperto di finanza pubblica e di procedure di bilancio, dirige il master di Pubblica amministrazione e svolge attività accademica nell’Università Ca’ Foscari Venezia. È stato Consigliere parlamentare del Senato, ha collaborato con la Commissione tecnica della spesa pubblica (Tesoro) e con l’Unità di valutazione finanziaria, presso il Quirinale. Per Castelvecchi cura ogni anno Il Rapporto Ca’ Foscari sui comuni e ha pubblicato, con Paolo De Ioanna, Il vincolo stupido: Europa e Italia nella crisi dell’euro (2019), oltre a Il bilancio è un bene pubblico (2017); con Pasquale Ferro, Il ritardo nei pagamenti delle amministrazioni pubbliche (2016); La voragine: inghiottiti dal debito pubblico (2012).
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