Il boss
Antonella Beccaria; Giuliano Turone
Il boss
Luciano Liggio: da Corleone a Milano una storia di mafia e complicità
Il 1974 fu un anno senza ritorno. Un anno in cui non fu più possibile sostenere che la mafia a Milano non esisteva. Non solo esisteva, ma si era pienamente insediata. L’indagine che, partendo dai sequestri di Pietro Torielli e Luigi Rossi di Montelera, condusse alla cattura di Luciano Liggio, la “primula rossa di Corleone”, dimostrò anche altro: l’esistenza di stretti legami con ambienti eversivi e golpisti, la costruzione di solide imprese nell’economia legale e lunghissime latitanze dorate che non avrebbero potuto essere tali senza qualche copertura. Questa è una storia in cui il confine tra crimine e mondo legale può finire per confondersi, fino a non essere più visibile.
Antonella Beccaria; Giuliano Turone
Giuliano Turone Giudice emerito della Cassazione e docente alla Cattolica di Milano, è stato il giudice istruttore che, prima delle inchieste su Michele Sindona e sulla P2, è arrivato a Luciano Liggio. Si è dimesso con quasi dieci anni di anticipo dalla magistratura denunciando “una situazione che di fatto impedisce alla Corte Suprema di lavorare seriamente. E che ne fa un sentenzificio”. Tra i libri che ha scritto, Il caffè di Sindona (2011), Il caso Battisti (2013) e Il delitto di associazione mafiosa (2015). Antonella Beccaria Giornalista e scrittrice, collabora con testate nazionali e trasmissioni televisive, tra cui quelle ideate e condotte da Carlo Lucarelli. Ha firmato vari libri che si occupano di terrorismo, strategia della tensione e criminalità politica, tra i quali Il faccendiere. Storia di Elio Ciolini, l’uomo che sapeva tutto (2013) e Alto tradimento. La guerra segreta agli italiani da piazza Fontana alla strage della stazione di Bologna (2016).
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