Il dettaglio e l’infinito
Luca Alvino
Il dettaglio e l’infinito
Roth, Yehoshua e Salter
Esistono scrittori che per rappresentare la realtà amano costrui-re modelli assoluti che affondino le proprie radici nella cultura o nell’ideologia piuttosto che nell’esperienza. Ci sono poi autori che, pur non negando l’importanza di costruzioni trascendenti cui ricondurre i dati disordinati del reale, preferiscono raffigurare i particolari dell’esistenza adottando un atteggiamento pragmatico, concreto. In quest’opera sono raccolti alcuni saggi su tre autori di quest’ultimo tipo: Philip Roth, Abraham Yehoshua e James Salter. Nelle opposizioni tra esperienza e metafisica, concretezza e trascendenza, attenzione al dettaglio e propensione verso l’infinito, per questi scrittori il primo termine riveste l’importanza più rilevante. Non si fidano delle costruzioni trascendenti, pur riconoscendone la necessità. Una necessità di cui è consigliabile dubitare, se non è bilanciata dalla forza centripeta dell’immanenza, che riconduce ogni cosa alla sua sconcezza, alla sua compromissione con l’esistere.
Luca Alvino
È nato nel 1970 a Roma, dove vive e lavora. Ha pubblicato una monografia sull’Alcyone di Gabriele D’Annunzio intitolata Il poema della leggerezza (1998). Collabora stabilmente con la redazione di «Nuovi Argomenti» e con il blog culturale «minima&moralia».
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