Il disperato
Léon Bloy
Il disperato
Capolavoro scandaloso dell’esistenzialismo cristiano, questo romanzo fortemente autobiografico permette di penetrare nel mondo di Léon Bloy e nella sua anima vulcanica. Scritto a quarant’anni, in un’estrema indigenza, e con il cuore tormentato dall’amore terrestre e dall’amore celeste, è un prezioso documento di quella frivola e corrotta società della fine dell’Ottocento, in cui uno scrittore cattolico come Bloy appariva né più né meno che un rudere medievale, «sperduto tra la folta vegetazione dell’anticlericalismo di moda e di una lettura decadentista». Attorno a tre personaggi principali – il disperato Marchenoir, l’eroica Véronique e l’amico Leverdier –, solitari e incompresi, travagliati fisicamente e spiritualmente, si muove una folla di personaggi senza fede e senza coscienza, che fa da sfondo al romanzo. Il lettore troverà, accanto a un realismo spietato, pagine bellissime e impegnative sulla Storia, la liturgia e la vita monastica.
Léon Bloy
(Périgueux, 1846 – Bourg-la-Reine, 1917) Scrittore, teologo e giornalista, visse in estrema solitudine e povertà. Cattolico, è noto soprattutto per i suoi pensieri altissimi, la violenza verbale e l’immaginazione visionaria. Molti dei suoi numerosi scritti sono stati tradotti in italiano, tra i quali La donna povera, Il sangue del povero, Esegesi dei luoghi comuni, Dagli ebrei la salvezza.
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