Il fucile di Marc Bloch
Davide Canfora
Il fucile di Marc Bloch
In difesa degli studi umanistici
Le Lettere sono “inutili”, come sempre più spesso si ripete? Ha senso porre la questione in questi termini banali e semplicistici? Ha senso interrogarsi sull’utilità e sul peso economico di un elemento da sempre distintivo dell’uomo rispetto alle altre specie viventi? Quale spazio viene riservato alle Lettere nell’università di oggi? A quali imposizioni burocratiche viene sottoposto, in un processo di lento annientamento? Leggere sarà ancora un’attività diffusa nel mondo che stiamo costruendo? Davide Canfora tenta di dare alcune risposte e di definire in che modo è possibile – se è possibile – difendere uno spazio per gli studi umanistici.
Davide Canfora
(1973) Insegna Filologia italiana nell’Università di Bari. Si è occupato di Dante, Petrarca, Boccaccio, Umanesimo latino e volgare, Ariosto, Erasmo, Tasso, Leopardi, Manzoni. Ha curato l’edizione critica di alcuni dialoghi dell’umanista Poggio Bracciolini (De infelicitate principum, 1998; De vera nobilitate, 2002; Contra hypocritas, 2008) e molte opere di Erasmo da Rotterdam (L’educazione del principe cristiano, 2009; Adagia di pace, guerra, saggezza, follia, 2013; Il Ciceroniano, 2016)
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