Il giardino di Ali
Giuseppe Conti Calabrese
Il giardino di Ali
Ex jihadista egiziano convertito al sufismo, l’architetto Ali Mansour si ritrova sul lago di Como a progettare un giardino ispirato ai Jardines del Generalife di Granada. A volerlo è Cecilia Riva, industriale della seta e brillante designer di tessuti. Senso dell’equilibrio e incanto decorativo dell’architettura islamica avvicinano Ali e Cecilia nella comune ricerca della bellezza, in attesa che sia l’amore a unirli. Per il loro figlio, Latif, la quiete del giardino diventa, invece, magico scenario dove apprendere la verità sui segreti che avvolgono il passato e la fine del padre. Calata nel ruolo di Sherazade, Cecilia racconta come sia stata la fede di Ali a condurlo da lei, ma anche a legarlo in fraterna amicizia a Paolo Dall’Oglio, abate del monastero di Mar Musa in Siria, di cui rievoca il rapimento. Intrecciando fiction e storia contemporanea, Il giardino di Ali dipana una trama ricca di colpi di scena, proprio come accade con l’incontro tra Ali, Cecilia e Paolo. La creatività si anima quando culture e religioni diverse entrano in sintonia: “una mano da sola non applaude” recita un proverbio arabo.
GIUSEPPE CONTI CALABRESE
Da anni impegnato nello studio del significato e delle conseguenze dell’eclissi del sacro nella società contemporanea, ha pubblicato Pasolini e il sacro (Jaca Book, 1994) e il romanzo Nel Tuo vuoto (Moretti&Vitali, 2003).
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