Il morbo della parola
Bruno Pedretti
Il morbo della parola. Una tragedia
Un morbo letale e sconosciuto sta colpendo l’intera popolazione. Il contagio disdegna gli animali e le altre forme di vita ma, raggiunto l’uomo, lo elegge a suo ospite prediletto. Il morbo si insinua nei corpi scegliendo di volta in volta gli organi da aggredire, senza che se ne possano capire l’origine e la catena di trasmissione. Davanti a un’epidemia tanto potente e inspiegabile da zittire le parole della scienza medica, anche le leggi di governo si smarriscono e la civiltà nel suo insieme diventa vittima del flagello, amplificando l’ammorbamento dei singoli corpi nella corruzione del corpo sociale. È su questo scenario, dove la realtà drammatica veste le forme di un teatro allegorico, che si muovono le due figure centrali della narrazione: il medico Pato e lo scrittore Ezio, che ci guidano tra i luoghi, i personaggi, le vicende, i discorsi dell’epidemia, fino a che la loro interpretazione del contagio, costretta a fronteggiare un ricatto imposto dai governanti, porterà a un grottesco festino finale.
BRUNO PEDRETTI
Vive a Milano. Scrittore e saggista, è da anni docente presso l’Accademia di Architettura dell’Università della Svizzera italiana, a Mendrisio. Autore di saggi su arti, architettura ed estetica, ha partecipato alla curatela di mostre, in particolare quella dedicata a Charlotte Salomon presso il Palazzo Reale di Milano nel 2017. Ha pubblicato diversi testi letterari: Charlotte. La morte e la fanciulla (1998, nuova ed. 2015), Patmos (2008), La sinfonia delle cose mute (2012).
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