Il secolo della fraternità
Mauro Ceruti, Francesco Bellusci
Il secolo della fraternità
Il tempo della complessità può essere il tempo della fraternità. Nel nostro sistema planetario, trasformato da un rapido e simultaneo aumento di potenza tecnologica e di interdipendenza, tutto è necessariamente in relazione. La pandemia ha messo in evidenza che nessuno si salva da solo: la fragilità ci accomuna. La fraternità rimane la promessa mancata della modernità, che però potrà essere la protagonista nel XXI secolo, dopo che la libertà e l’uguaglianza lo sono state nei secoli XIX e XX. E se queste si sono affermate, pur ancora debolmente, attraverso il conflitto sociale e con la mediazione del diritto, la fraternità deve diventare un modo dell’esserci umano. Essa si fonda sul sentimento di una mutua appartenenza e si vive nella coscienza di far parte della stessa comunità e di agire in questo senso. Oggi, per la prima volta nella storia dell’umanità, la fraternità può diventare, nel pericolo che tutti accomuna, concretamente universale.
MAURO CERUTI
Ordinario di Filosofia della scienza all’Università IULM di Milano, è fra i pionieri dell’elaborazione del pensiero complesso. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue e hanno segnato il dibattito filosofico degli ultimi trent’anni.
FRANCESCO BELLUSCI
Saggista e docente di Filosofia al Liceo classico “Isabella Morra” di Senise, scrive su varie riviste, fra cui “Doppio – zero”. È autore di monografie su Émile Durkheim, Cornelius Castoriadis e Michel Serres.
RASSEGNA STAMPA
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