Il “secolo-lupo”. Un’interpretazione del Novecento
Fabio Vander
Il “secolo-lupo”. Un’interpretazione del Novecento
Per intendere il Novecento, secolo dei totalitarismi, dobbiamo accettare l’Impossibile, provare a rintracciare la “logica” del Male assoluto. Persino dietro la Shoah come tragedia estrema è possibile infatti individuare una filosofia, un pensiero in grado di darne conto. Il waste century è l’epoca dell’ontologia, della negazione in radice della dialettica, della politica, dell’umanismo. Nel Novecento “muore Hegel”, muore il suo pensiero, e da ciò si legittimano il totalitarismo, il fascismo, lo stalinismo. Se Martin Heidegger, Urnazist, nazista nel profondo, ha lastricato il sentiero verso l’abisso, Vasilij Grossman, ebreo e russo, figlio del “secolo-lupo”, in quell’abisso si è calato. Riemergendo, ha iniziato a svolgere un filo che Fabio Vander ha raccolto e inseguito, per scrutare, a un passo dal baratro, nello stesso abisso.
FABIO VANDER
Laureato in Filosofia e in Storia contemporanea, lavora presso il Senato della Repubblica. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Mundus. Roma o della Fondazione (Mimesis, 2023), Il congresso e la scissione. Gramsci e la nascita del comunismo italiano (Pgreco, 2022), La logica delle cose. La rivoluzione in Occidente nel carteggio Marx-Engels. 1844- 1883 (Mimesis, 2021).
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