Il valore della pena e l’imperdonabilità. Per la critica della ragione penale

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Giuseppe Ferraro

Il valore della pena e l’imperdonabilità. Per la critica della ragione penale

Il principio della proporzione “dei delitti e delle pene” di Beccaria non è più adeguato alle esigenze dell’attuale sistema penale: l’attenzione va rivolta al sentimento della pena e al dolore che la rende singolare. Occorre pensare all’appropriatezza della pena, perché diventi propria e consista nel darsi pensiero, aver cura e riguardarsi, attività che le condizioni delle nostre carceri rendono impossibili. Nemmeno perdonare può bastare, a meno che il gesto non diventi “per dono”, la responsabilità di non perdere la vita che ci è stata donata. Queste pagine propongono una critica del sistema carcerario in nome di relazioni che coniugano sicurezza e cura, coinvolgendo in nuovi compiti persone detenute e polizia penitenziaria.

GIUSEPPE FERRARO 

Già professore di Filosofia Morale all’Università di Napoli Federico II, tiene corsi di filosofia nelle carceri e nei luoghi d’eccezione, nelle periferie del mondo e nelle scuole cosiddette “a rischio”. È responsabile di “Filosofia fuori le mura”, scuola d’arte e filosofia. Ha insegnato alla Albert-Ludwigs-Universität di Friburgo e curato edizioni italiane di Husserl e Nietzsche. Tra i libri più recenti pubblicati da Castelvecchi: La ripresa della vita. Pratiche di resilienza e forme di esistenza (2021) e Conversazioni penitenziarie. Per un’etica della giustizia (con C. Cantone, 2022). 

 

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